Arriva da Massimo Dotto, esperto arbitrale ed admin del gruppo Facebook “Regolamento del giuoco del calcio e casistica”, una chiave di lettura in merito al mancato calcio di rigore dato ai tedeschi durante i tempi supplementari di Germania-Spagna.
L’analisi sul mancato calcio di rigore ai tedeschi in Germania-Spagna
Premessa 1: dal campo l’arbitro non è in posizione ottimale, è possibile che non abbia piena cognizione della larghezza del braccio, evidente da video.
Premessa 2: prima del tocco di mano c’è un possibile fuorigioco (a naso no) che VAR avrebbe sicuramente dovuto valutare con attenzione in caso l’azione fosse finita col rigore o con una rete.
Premessa 3: qualche secondo prima di quel tocco di braccio, c’è un tocco di braccio di un attaccante che controlla il pallone in modo a mio avviso chiaramente ed evidentemente volontario, contatto che VAR avrebbe sicuramente dovuto valutare con attenzione in caso l’azione fosse finita col rigore o con una rete. L’arbitro sarebbe arrivato presumibilmente a decretarne la punibilità con la OFR, quindi revocando il rigore o la rete.
A mio avviso il braccio del difendente spagnolo è innaturalmente largo e addirittura cerca il pallone con cognizione e con attitudine a fare da muro. A mio avviso è un fallo di mano punibile in modo chiaro ed evidente. A mio avviso l’arbitro avrebbe dovuto avere questa percezione in campo nonostante la posizione non ottimale. A mio avviso, non fischiando l’arbitro, avrebbe dovuto intervenire VAR, per far valutare il tocco di mano.
L’arbitro avrebbe dovuto andare al video, decretare che per lui era fallo di mano e, in quell’occasione, VAR, successivamente, avrebbe dovuto fargli vedere il tocco di mano dell’attaccante, che è all’interno della attacking possession phase. L’arbitro avrebbe dovuto decretare la punibilità di quel tocco e quindi si sarebbe dovuto riprendere con un calcio di punizione diretto per i difendenti.
Questa è la corretta consequenzialità degli accadimenti come avrebbe dovuto essere. Non è in nessun modo possibile per VAR non intervenire se c’è una infrazione degli attaccanti appena prima di una infrazione dei difendenti, perché sono valutazioni soggettive da far prendere all’arbitro centrale. Non solo, in quello che abbiamo visto non è stato ripristinata la verità del campo.
In fin dei conti quindi, in qualche modo si tratta di un errore non determinante, ma a mio avviso grave sia da parte dell’arbitro che del VAR. Anche se, a guardare bene, anche per il mancato intervento VAR potrebbero esserci dei fattori che spingono in tale direzione (braccio non oltre i 45 gradi, braccio verticale, tendenza a spostare il braccio verso il corpo.
PS: se qualcuno fosse portato a pensare che il braccio del difendente possa essere in posizione naturale, faccio notare che, poco prima del contatto, è ancora più largo (quindi il discendente si assume la responsabilità di quel posizionamento anche se si volesse leggere un tentativo di avvicinarlo al corpo in modo tardivo) e che, permettere quella posizione nell’opporsi al tiro, sarebbe sdoganare tutta una serie di posizionamenti volontari per aumentare il volume corpo, nascondendo tale “furbizia” all’interno di una pseudo dinamica plausibile. Ovvero permettere ciò che il regolamento moderno tende proprio a punire con la moderna formulazione del fallo di mano