6. Un uomo ebreo fu salvato da un nazista… Adolf Hitler
Ernest Hess era un normale ragazzo la cui colpa era quella di essere ebreo nella Germania del 1930. Nonostante fosse cresciuto protestante, la discendenza di sua madre era ebrea, cosa più che sufficiente per i nazisti. Anche se Hess aveva combattuto coraggiosamente per il suo paese nella Prima Guerra Mondiale, fu trattato come ogni altro Ebreo: dovette indossare la stella di David, oltre ad essere costantemente molestato dai sostenitori nazisti per strada.
Ma poi un vecchio compagno di guerra giunse a prendere Hess per mano. Costui si chiamava Adolf Hitler.
Hitler aveva servito sotto Hess nella Prima Guerra Mondiale e decise pertanto di aiutare il suo vecchio amico, fornendogli anche un passaporto che non facesse menzione del suo essere ebreo.
Hess alla fine fu inviato presso un campo di lavoro, sopravvivendo alla guerra, cosa che probabilmente non sarebbe accaduta se non fosse stato per l’intervento di Hitler. Fortunatamente, altre persone hanno seguito l’esempio di Hitler (quel che è successo dopo ha però vanificato del tutto il suo gesto). Prendiamo, ad esempio, Albert Goering, fratello dell’ufficiale nazista di alto rango Hermann Goering. Albert era considerato più o meno la pecora nera di una famiglia di fascisti, finendo però per salvare centinaia di ebrei.
Nonostante fosse una persona “terribile”, Hermann, tuttavia, voleva abbastanza bene a suo fratello da chiudere un occhio sulle sue azioni. Ciò ha incluso il risparmio di centinaia di ebrei dai campi di concentramento finiti a lavorare in alcuni stabilimenti (in pieno stile Schindler’s List) a prescindere dal fatto che essi fossero sufficientemente idonei per lavorare o meno.