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Prende l’Escherichia Coli mangiando un hamburger: sopravvive a 12 operazioni al cervello

Prende l’Escherichia Coli mangiando un hamburger: sopravvive a 12 operazioni al cervello

Storia triste, ma che fornisce un ottimo esempio di tenacia e di volontà di combattere, quella di Thomas Miller: un bambino di soli 5 anni, l’unica persona del Regno Unito, ed una delle sole 4 al mondo, ad aver sconfitto un ceppo pericolosissimo e mortale di E. Coli. Il ragazzino è infatti sopravvissuto a 12 operazioni al cervello, insufficienza epatica e renale, paralisi, oltre ad essere diventato cieco da entrambi gli occhi. Il bambino ha sviluppato i primi sintomi della malattia due anni fa, dopo aver mangiato un hamburger di manzo in una giornata trascorsa con la famiglia in Scozia. Inizialmente i genitori di Thomas non si mostrarono preoccupati, da momento che anche il fratello maggiore del bambino, James, ebbe sintomi di leggera dissenteria dopo aver mangiato.

Tuttavia, le condizioni di Thomas peggiorarono rapidamente, facendo dei 13 mesi successivi di vita del bambino e della sua famiglia un vero e proprio incubo. I genitori portarono inizialmente Thomas presso la Cumberland Infirmary a Carlisle per due ore prima che l’ambulanza li portasse poi a Newcastle, presso la Royal Victoria Infirmary. I medici scoprirono dunque che l’Escherichia Coli aveva avuto 24 ore di tempo per svilupparsi, entrare nel sangue di Thomas, infettarlo e attaccare vene e vasi sanguigni. Fu subito ordinata una trasfusione di sangue, ma i medici subito capirono che era troppo tardi perché il batterio aveva già attaccato anche il cervello. Il caso di Thomas si presentò così raro che i medici ritennero opportuno consultare degli esperti in Canada.

La mamma di Thomas, Joanne, 37 anni aveva dichiarato: “Pensavamo si trattasse di un normale virus intestinale, ma poi ci siamo resi conto che qualcosa non andava e l’abbiam portato in ospedale. Il giorno dopo abbiamo scoperto che la causa del malessere del bambino era un batterio di E. Coli. È stato spaventoso, eravamo in ospedale per una visita e abbiam saputo che Thomas doveva fare la dialisi per insufficienza renale. Non riusciva a muoversi ed urlava. Uno specialista lo vide e disse che Thomas doveva essere portato a Newcastle per fare una risonanza magnetica, poichè sospettava che qualcosa non andasse al cervello”.

La risonanza mostrò due emorragie celebrali. Il batterio di E. Coli aveva, infatti, raggiunto il cervello, dove si trovano i vasi sanguigni più piccoli del corpo umano, facendoli così esplodere. Per Joanne e Andrew è stato davvero un incubo vedere il proprio bambino paralizzato al lato sinistro e diventare cieco da entrambi gli occhi. Dopo la risonanza il bambino fu trasferito in terapia intensiva e i medici pensavano davvero che non avrebbe superato la notte, come dichiarato anche dai suoi genitori. È stato tenuto poi in coma per giorni. “Quando lo hanno svegliato non sapevamo se il cervello avrebbe riportato gravi danni permanenti. Non riusciva a muovere nè gambe nè braccia. Nè sapevamo se questo sarebbe durato per sempre”. La temperatura corporea di Thomas oscillava continuamente e i medici non riuscivano a comprenderne il motivo, così rimuovendo i tamponi dalla sua testa, vi trovarono il batterio mortale Septicum clostridium. Il bambino fu messo sotto antibiotici per eliminare il batterio, ma altre risonanze mostrarono l’esistenza, nel cervello di Thomas, di due ascessi dalle dimensioni di palline da golf, che non potevano essere eliminate per mezzo degli antibiotici e che avevano bloccato i segnali nervosi al cervello causando paralisi e cecità. Dopo essere stati drenati, la vista del bambino pian piano cominciò a tornare. Dopo 20 settimane Thomas potà tornare a casa, ma un nuovo pericolo si profilava all’orizzonte.

Una reazione allergica ai farmaci, infatti, finì quasi per ustionargli la pelle. Il tutto mentre altri ascessi, che nel frattempo comparirono nel cervello di Thomas, venivano prontamente drenati. Gli effetti degli ultimi drenaggi sono stati miracolosi. Thomas riuscì definitvamente dalla terapia intensiva, ruscendo a vedere, muovere e parlarsi. Il neurochirurgo Patrick Mitchell ha dichiarato che un caso del genere era avvenuto soltanto in Canada, protagonista una bambina. Ora Thomas sta bene, ama la scuola ed aspetta impazientemente il Natale, avendo probabilmente dimenticato molte tappe del suo triste calvario che lo ha però riportato alla vita.

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