Grazie all’insistenza dei suoi familiari si è infine scoperta la verità. Valentina Salomone, la ragazza di 19 anni che fu trovata impiccata il 24 luglio 2010 in una villetta alla periferia di Adrano, Catania, non si è suicidata, ma è stata uccisa dal suo ex fidanzato. Gli esami del Ris hanno rivelato la verità grazie al Dna. A quasi 3 anni, in manette è finito l’ex fidanzato della ragazza, Nicola Mancuso di 31 anni, con l’accusa di omicidio e che avrebbe pertanto simulato il suicidio della ragazza.
L’uomo è stato portato via dai carabinieri del Comando provinciale in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catania, su richiesta della procura generale. La sera del delitto Valentina Salamone avrebbe fatto una bella ramanzina a Mancuso, con il quale aveva una relazione sebbene fosse sposato. Una scenata di gelosia esagerata che avrebbe portato il 31ene a rivelare ai suoi amici che la relazione con la giovane Valentina stava mettendo a repentaglio il suo matrimonio.
La perizia medico legale ha così smentito l’ipotesi del suicidio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Valentina è stata afferrata, strattonata e costretta a mettersi il cappio al collo, mentre una persona girava la corda in gola ed un’altra le sollevava le gambe. La ragazza è stata lasciata così impiccata. Il suicidio è stato perfettamente simulato.