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Ustica, la Cassazione: fu un missile, lo Stato risarcisca le vittime

Ustica, la Cassazione: fu un missile, lo Stato risarcisca le vittime

La Corte di Cassazione in sede civile ha dato ragione alla Corte di Appello di Palermo sostenendo che la strage di Ustica, nella quale il 27 giugno 1980 morirono gli 81 passeggeri del Dc-9 Itavia, fu causata da un missile, e non da un’esplosione interna all’aereo, e pertanto lo Stato deve risarcire i familiari delle vittime per non aver garantito la sicurezza del volo. Quella di oggi può essere definita una decisione “storica“, perchè i giudici hanno stabilito, per la prima volta in via definitiva, che l’abbattimento dell’aereo avvenne in seguito ad uno scontro tra caccia militari. Daniele Osnato, uno dei legali delle vittime, ha commentato: “Dopo 32 anni giustizia è fatta“.

La Cassazione ha quindi respinto i ricorsi presentati dal Ministero della Difesa e da quello dei Trasporti contro la decisione della Corte d’Appello di Palermo: i ministeri sostenevano che il disastro aereo era ormai prescritto e che non si poteva loro imputare “l’omissione di condotte doverose in difetto di prova circa l’effettivo svolgimento dell’evento”. Per la Suprema Corte, invece, “è pacifico l’obbligo delle amministrazioni ricorrenti di assicurare la sicurezza dei voli” ed “è abbondantemente e congruamente motivata la tesi del missile“, già accolta dai giudici palermitani. Ora che è stato sancito che si trattò di un missile, la vicenda potrebbe approdare in sede europea, come ha spiegato l’avvocato Osnato, per il quale “il Parlamento europeo adesso può avviare le procedure per una petizione o per una commissione d’inchiesta. Sta di fatto che la sentenza di oggi chiude finalmente ogni chiacchiera in fatto di bomba”.

L’inizio delle udienze del processo civile d’appello che dovrà discutere il risarcimento ai familiari delle vittime è previsto invece per l’aprile del 2014. Le ipotesi investigative sulla strage di Ustica si erano finora divise principalmente tra quella di un possibile coinvolgimento internazionale, nella fattispecie francese, libico e statunitense, di un cedimento strutturale, o, appunto, di una bomba a bordo, teoria quest’ultima che presupponeva un possibile collegamento con la strage di Bologna, avvenuta solo 35 giorni dopo nella città da dove era partito l’aereo. Nel 2007 l’ex presidente della Repubblica Cossiga, che era presidente del Consiglio all’epoca della tragedia, disse che questa poteva essere stata causata da un missile francese “a risonanza e non ad impatto che avrebbe dovuto abbattere l’aereo sul quale si sarebbe trovato il dittatore libico Gheddafi.

Per il giudice Rosario Priore, che fece l’istruttoria sulla strage e si convinse che l’esplosione fosse stata provocata da un missile, “Questa sentenza può rappresentare un punto di partenza per arrivare alla verità storica sulla strage di Ustica”. Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione parenti delle vittime strage di Ustica, si è detta soddisfatta per la sentenza della Cassazione, ma, ha aggiunto, “adesso lo Stato deve trovare un pò di dignità e avere il coraggio di trarre le conseguenze da tutto questo: chiedere anche ad altri paesi, coinvolti nella strage, di dire la verità. E’ qualcosa che ci è dovuto, molto prima dei risarcimenti”.

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