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Uragano Isaac, 19 morti e 50 mila sfollati

Uragano Isaac, 19 morti e 50 mila sfollati

La tempesta tropicale che, probabilmente, si trasformerà presto in un uragano di classe 2 – forse, addirittura, 3 con venti fino a 150 chilometri orari – sta già causando diversi danni e vittime: il bilancio provvisorio è, infatti, di 19 morti e centinaia di feriti.

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha dichiarato lo stato di emergenza in Florida, Louisiana, Alabama e Mississippi, dove Isaac dovrebbe arrivare con tutta la sua violenza. New Orleans si trova, dunque, a rivivere l’incubo di Katrina, che la colpì il 29 agosto del 2005, causando oltre 1800 vittime e danni enormi. Obama ha fatto già sapere che, a livello federale, verranno stanziati degli aiuti per qualsiasi eventuale emergenza dei quattro Stati minacciati da Isaac.

Intanto, in Louisiana, sono già state evacuate dalle autorità locali oltre 50 mila persone. Lo stato di emergenza era stato dichiarato ieri dal governatore, Bobby Jindal. La United Airlines ha deciso di sospendere i voli per New Orleans, a causa dell’arrivo di Isaac: ad essere cancellati sono stati 257 voli, 857 solo nella giornata di ieri. Anche la società ferroviaria, l’Amtrak, ha deciso di sospendere i collegamenti verso New Orleans fino al 29 agosto. Inoltre, il collegamento stradale che da New York porta a New Orleans si fermerà ad Atlanta.

Haiti fa i conti con i morti, i feriti ed i danni, dopo il passaggio di Isaac: sono 19 i morti, centinaia i feriti ed almeno 6 i dispersi, secondo quanto reso noto dalla Protezione Civile. La tempesta ha distrutto circa 335 case e ne ha danneggiate 2.346.

Migliaia sono le persone che stanno affollando i supermercati, in queste ore, in previsione dell’arrivo di Isaac; anche se non si sa esattamente dove l’uragano si abbatterà con più potenza. Secondo quanto reso noto dal Dipartimento dell’Energia USA, il 78 per cento della produzione di petrolio nel Golfo del Messico è stato bloccata e sono stati evacuati tutti i lavoratori da 346 piattaforme, pari al 58 per cento dei 596 impianti attivi nel Golfo.

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