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Terracina, boss della camorra freddato sul lungomare

Terracina, boss della camorra freddato sul lungomare

Freddato in pieno giorno sul lungomare di Terracina, è morto così il boss Gaetano Marino, 48 anni, di origine campana, meglio noto nell’ambiente come “Moncherino”, poiché gli mancavano entrambe le mani.

L’uomo, legato al clan camorristico degli Scissionisti, era in spiaggia presso il lido Sirenella, dove stava trascorrendo le vacanze con la propria famiglia, quando ha ricevuto una telefonata e si è allontanato per rispondere. Appena raggiunto il marciapiede  all’uscita dello stabilimento, è stato colpito da almeno sei pallottole sparate in rapida successione da due killer appostati  nelle vicinanze, che si son dati prontamente alla fuga a bordi di una Punto grigia.

La scena è stata descritta da parecchi testimoni, ascoltati per ore dagli investigatori della questura di Latina. Uno di essi ha scritto anche alcuni commenti su Terracina blog:

“Da quello che ho visto il corpo era davanti al Sirenella addossato allo sportello di un’automobile ai lati della strada. Era un ragazzo che indossava un costume blu e mi è sembrato che fosse mutilato di ambo le mani (non so se ho visto bene)”.

E ancora:

“Da quello che mi è parso di vedere sembra proprio che gli abbiano sparato in faccia e comunque giaceva in un lago di sangue. Non era un bello spettacolo…”.

Infine aggiunge:

“Scene di disperazione da parte di due donne con accento partenopeo (forse sue parenti o amiche)”.

Fra i testimoni inoltre è stato sentito anche una delle due guardie del corpo che accompagnavano il boss, la cui presenza ha fatto sospettare agli inquirenti che Marino si aspettasse un agguato, probabilmente per qualche lotta interna agli Scissionisti.

Di Gaetano Marino si sa che ultimamente si era avvicinato ai Vinella-Grassi, fra i quali è in atto una disputa per alcune piazze di spaccio di Scampia con l’associazione malavitosa costituita dalle famiglie Abbinante, Notturno e Abete.

Il fratello Gennaro, oggi detenuto in regime di 41bis, è stato invece l’autore della scissione del 2004 dal clan Di Lauro, che insanguinò i quartieri Scampia e Secondigliano di Napoli con decine di morti.

In ogni caso per l’omicidio di Marino al momento attuale non risultano indagati.

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