La Pasqua è ormai alle porte ma gli italiani nell’uovo troveranno sorprese tutt’altro che piacevoli, parliamo ovviamente di tasse, esercitate in particolar modo sugli stipendi da lavoro dipendente, che dovrebbero portare, secondo le intenzioni dell’esecutivo Monti, al più presto “l’azienda” Italia a un pareggio di bilancio. Le prime avvisaglie della maggiore pressione fiscale i dipendenti e pensionati le stanno percependo in questi giorni sulle remunerazioni di marzo a causa dello sblocco delle addizionali regionali e comunali. Nel caso dell’Irpef regionale i Caf gestiti dai sindacati hanno calcolato un costo fino a 137 euro in più, mentre l’imposta comunale è stata quantificata fino a superare la soglia dei 193 euro.
In soldoni l’incremento del 33% sulle addizionali regionali porterà a un prelievo medio di 51 euro per il lavoratore che guadagna 1200 euro mensili, che passa a 73 euro per chi ha uno stipendio da 1700 euro, 94 per le buste paga da 2.200 euro fino ad arrivare a una detrazione di 137 euro, per i più fortunati che ogni mese trovano in busta 3.200 euro.