Nella serata di ieri, dopo circa un’ora di attesa rispetto all’orario prestabilito inizialmente, il Premier Conte ha dato vita ad un nuovo DPCM con misure restrittive per contenere la diffusione sempre più incalzante della seconda ondata del Coronavirus.
Un decreto che ha il compito di limitare maggiormente gli spostamenti delle persone, con misure restrittive soprattutto per i locali, dove inevitabilmente si tende a dar vita ai vari assembramenti. C’è però chi non è rimasto molto soddisfatto della decisione presa dal Governo e parliamo di Walter Ricciardi, ordinario di Igiene all’Università Cattolica del sacro Cuore di Roma e consulente del ministro della Salute.
Il pensiero di Ricciardi sull’attuale DPCM
Il problema, a detta di Ricciardi, è che con oltre 11 mila casi al giorno, diventa assolutamente necessario adottare misure nettamente più drastiche, con lockdown mirati nelle zone chiaramente più colpite. Il concetto espresso da Walter Ricciardi, durante la trasmissione Agorà su Rai3, è alquanto semplice. Il suo pensiero fa leva sulla necessità di creare dei lockdown mirati, il che significa che non bisogna necessariamente chiudere interamente l’Italia oppure una determinata regione, ma intervenire nei luoghi maggiormente colpiti da questo Coronavirus. L’idea quindi non è quella di chiudere ad esempio la Lombardia, ma focalizzarsi solo su Milano, rendere tale metropoli praticamente inattiva, dove nessuno può più circolare. Stesso concetto anche per le città di Napoli e Roma, qui è importante non avvalersi solo di misure restrittive, ma creare dei veri e propri lockdown.
Ricciardi non esclude un lockdown a Natale
Per Ricciardi questa risulta essere l’unica soluzione possibile per evitare che la curva epidemiologica tenda a salire vertiginosamente, come tra l’altro sta accadendo negli ultimi giorni. Non si può rischiare di arrivare poi ad un lockdown durante le festività natalizie, ipotesi tra l’altro alquanto possibile se la situazione non dovesse migliorare nell’arco di un mese. Per Ricciardi bisogna essere previdenti e l’altro aspetto da rivedere necessariamente riguarda il mondo dei trasporti. Aver aumentato la capienza all’80% ha creato continui assembramenti, è proprio sugli autobus o nelle varie metropolitane che c’è maggiormente il rischio di infettarsi, perché pur indossando le mascherine il distanziamento risulta essere praticamente nullo. Ricciardi ha lanciato l’allarme, ora bisognerà capire se si effettueranno questi lockdown mirati.