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Sciopero generale dei lavoratori statali

Sciopero generale dei lavoratori statali

Uno dei pochi punti su cui i sindacati più importanti (Cgil, Cisl e Uil) sono riusciti ad essere d’accordo e fare fronte comune contro l’austerity proposta dal Governo Monti è stato che il trattamento per i lavoratori statali è stato vergognoso. Secondo i sindacati tutto il peso della manovra è andato su di loro e per questo oggi scioperano in quasi tutte le categorie.

Quelli che sciopereranno lo faranno per 8 ore, ad eccezione di alcune categorie il cui fermo non può superare un certo numero di ore per evitare disservizi troppo gravi e dannosi. Solo i ricercatori ed i lavoratori dell’università si fermeranno per tutta la giornata. Gli insegnanti si fermeranno per solo un’ora, mentre i medici si asterranno dal lavoro per un’intero turno.

Si temeva che questo portasse al caos negli ospedali, dove non si riusciva ad organizzarsi in maniera tale da evitare che un servizio tanto irrinunciabile rimanesse troppo sguarnito dei suoi operatori, ma fortunatamente in mattinata sembra non ci siano stati problemi in nessuna regione d’Italia. L’unica carenza che avrebbe creato particolari disservizi sarebbe stata la difficoltà di smaltire le prenotazioni di visite specialistiche, come anche l’assenza di infermieri, ben 20000 avrebbero preso parte alla vertenza.

Solo delle ultime tre ore di lavoro invece faranno a meno i dipendenti delle poste, che garantiranno il servizio per quasi tutta la giornata lavorativa. Non segnalati particolari disagi con i trasporti, che hanno visto cancellati solo pochi treni, lasciando intatte, come previsto dalla legge del resto, le fasce protette.

In tutta Italia si sono svolte o si stanno svolgendo diverse manifestazione e come previsto è stato effettuato anche un presidio a piazza Montecitorio, dove i maggiori rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil si sono riuniti per far sentire al governo direttamente il proprio dissenso. Monti ha spiegato di considerare attentamente le richieste delle parti sociali, ma che purtroppo certe misure sono necessarie se si vuole superare la crisi e nessuna di esse potrà essere realizzata senza sacrifici.

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