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Sabrina al padre: “è un vigliacco, io sono innocente!”

Sabrina al padre: “è un vigliacco, io sono innocente!”

Se non fosse per il fatto che all’origine di tutto c’è stata una vera e propria tragedia, la morte ad Avetrana di Sarah Scazzi, la si potrebbe prendere per una pantomima farsesca, in cui personaggi stilizzati e grotteschi giocano un ruolo fra bugie ed inganni, il processo ai presunti colpevoli. Sabrina accusa il padre, Michele Misseri accusa se stesso. Ci sarà qualcuno che dice la verità?

Io sono innocente, io volevo bene a Sarah, l’ho cresciuta non le avrei mai fatto del male, mio padre è un vigliacco.” Queste le parole che ha detto Sabrina senza guardare mai neanche di sfuggita suo padre, presente in aula mentre il giudice ascoltava le sue dichiarazioni spontanee il 15 ottobre. Parla con commozione e quasi scoppia in lacrime, la sua voce esprime la paura di non essere creduta, ha già passato 1 anno in galera e ne passera altri se le cose vanno in questo modo.

Si sono un vigliacco, Sabrina ha ragione” questa la risposta alle domande dei giornalisti. In aula lui ci ha consegnato un memoriale scritto da lui personalmente, con qualche congiuntivo sbagliato e qualche doppia non necessaria, ma con un’accusa gravissima al suo precedente avvocato ed il suo consulente, i quali l’avrebbero spinto a mentire. “Guarda che così è sicuro che ti prendi una querela” ha tentato di spiegargli il suo avvocato per indurlo ad abbandonare i suoi propositi senza successo.

Mi hanno fatto pensare che così si sarebbe dimostrato che era un incidente e le cose si sarebbero tutte risolte” ha detto anche a voce Michele, ma per ora è ben poco probabile che i giudici lo credano, visti i suoi continui cambi di versione non sembra un testimone attendibile. Inedito il suo modo di affrontare i giornalisti, pare infatti che Misseri sia molto più deciso ed aggressivo che in passato, ha anche dato ad una giornalista che fraintendeva le sue parole della “cretina” di fronte a decine di persone.

Il contadino ha raccontato ancora una volta quel 26 agosto in cui fu uccisa sua nipote Sarah. Quel giorno il suo trattore non voleva saperne di partire e mentre lui tentava senza successo di ripararlo la rabbia gli offuscava la ragione, “se quel dannato trattore partiva Sarah sarebbe viva”.

Proprio allora la nipotina arriva per dirgli qualcosa, lui non capisce e la prende in braccio per portarla fuori dal garage dove può sentirla meglio, ma lei gli da uno schiaffo ed un calcio, allora ha preso una corda che era poggiata su un mobile e la usa per tenerla ferma. Quando arriva a metà delle scale capisce di averla uccisa, non si era reso conto di aver stretto la corda così forte! Questo il racconto nel memoriale di Misseri, ma per adesso nessun provvedimento di arresto per lui e nessuna scarcerazione per la moglie e la figlia.

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