Il pubblico ministero Ilda Boccassini ha formulato la sua richiesta di pena per Silvio Berlusconi davanti al tribunale di Milano nell’ambito del processo Ruby, chiedendone la condanna a sei anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il magistrato ha spiegato che i sei anni di pena derivano dalla somma di cinque anni per la concussione e un anno per la prostituzione minorile. Per la Boccassini, inoltre, l’ex premier, “vista la gravitĂ dei reati commessi“, non è neppure “meritevole” delle attenuanti generiche.  Durissima anche la requisitoria del pubblico ministero, per la quale “non vi è dubbio che Karima El Mahroug abbia fatto sesso con Berlusconi e ne abbia ricevuto dei benefici“, e il Cavaliere “sapeva che la ragazza era minorenne“, mentre il fatto che quella ragazza fosse la nipote di Mubarak “fu una balla colossale“, e ciò era noto anche ai funzionari della Questura che la lasciarono andare dopo il fermo, agendo per assecondare “l’interesse di Berlusconi“.
Per la Boccassini, inoltre, Ruby “mente e nega di avere avuto rapporti sessuali” con Berlusconi, perchè ha avuto “un tornaconto personale” di circa cinque milioni di euro. Il magistrato ha inoltre ricostruito quanto accaduto alla questura di Milano la sera del 27 maggio 2010: dopo che la giovane marocchina era stata fermata in strada per furto, accusata da Caterina Pasquino, ballerina con cui divideva la casa, di averle rubato circa tremila euro, “il pm Annamaria Fiorillo aveva autorizzato a trattenere Karima (vero nome di Ruby) in Questura fino al mattino successivo”, ma poi “si scatena un apparato militare” per evitare che emerga la veritĂ su di lei, per cui la Boccassini si chiede: “Possiamo credere a queste risibili dichiarazioni, che tutto ciò è stato fatto per proteggere una povera ragazza?”
La pm ha ironizzato inoltre sul “doppio lavoro” di Nicole Minetti, consigliere regionale lombarda “pagata dal contribuente” e addetta alla “gestione” delle cosiddette “Olgettine”, le protagoniste dei festini di Arcore. Inoltre, ha sostenuto che Fede sapesse della minore etĂ di Ruby, e si è quindi chiesta: “Possiamo credere che una persona che ha dedicato la sua vita e il suo credo a Berlusconi, come Emilio Fede, non gli abbia detto che Ruby era minorenne?” Al termine della requisitoria, la Boccassini ha inoltre rievocato la manifestazione dei parlamentari Pdl davanti al Tribunale di Milano, affermando: “Mi sono sentita smarrita per il fatto che rappresentanti delle Istituzioni abbiano invaso il Palazzo di Giustizia lo scorso 11 marzo“.
Quasi stupito dalla durezza della pena richiesta, uno degli avvocati dell’ex premier, Niccolò Ghedini, ha commentato: “Per il tipo di reato contestato è una richiesta altissima, molto alta, assolutamente spropositata“. Dura anche la reazione dello stesso Berlusconi, che in una nota ha dichiarato: “Non mi è stato possibile ascoltare la requisitoria. Ho letto le agenzie. Che devo dire? Teoremi, illazioni, forzature, falsitĂ ispirate dal pregiudizio e dall’odio, tutto contro l’evidenza, al di lĂ dell’immaginabile e del ridicolo. Ma tutto è consentito sotto lo scudo di una toga. Povera Italia!”
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