Delitto dal risvolto passionale quello avvenuto ieri sera a Rivoli, in provincia di Torino, poco dopo le 22 dove Moreno De Lillo, 42 anni, titolare di una ditta di decorazione, già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti penali, è stato ucciso nei pressi della sua abitazione in via Salvemini numero 10. L’uomo è stato tratto in un vero e proprio agguato. Pare infatti che qualcuno abbia messo del nastro adesivo sul campanello della sua abitazione, in modo che questo continuasse a suonare ininterrottamente. Uscito dal palazzo per scoprire chi fosse l’autore del fastidioso scherzo, De Lillo avrebbe avuto un violento alterco con uno sconosciuto che l’ha poi ripetutamente colpito con un fendente all’addome, alle braccia e alla gola. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, De Lillo conviveva con l’ex fidanzata del presunto aggressore.
Il corpo dell’uomo è stato trovato sotto un albero, da un passante, in un’aiuola piena di neve, poco distante dalla sua abitazione, chiamando immediatamente i soccorsi. In quel momento probabilmente De Lillo era ancora vivo, ma quando i Carabinieri e gli operatori del 118 sono giunti sul posto ormai non c’era più nulla da fare per l’uomo, riverso in lago di sangue. I carabinieri, guidati dal capitano Raffaele Ruocco e dal luogotenente Salvatore Fucarino, hanno interrogato la donna oggetto della disputa sentimentale, fornendo le prime indiscrezioni necessarie per individuare l’omicida, che sembra essersi allontanato con la sua auto dopo il delitto. Pare che nei mesi scorsi l’omicida, presumibilmente un ragazzo di 23 anni rintracciato e fermato a Collegno, in provincia di Torino, su cui sono in corso accertamenti e verifiche, abbia avuto una lunga relazione con la donna, senza mai rassegnarsi alla fine di questa storia. Il ragazzo, tempo fa, avrebbe consegnato in Caserma delle lettere anonime che secondo lui gli sarebbero state affidate da un anonimo e che da una parte ricostruivano il suo passato, altri invece mettevano in evidenza atteggiamenti criminali. Il 23enne sarà risentito oggi in Procura, assistito dal suo avvocato. I vicini di casa dell’uomo, invece, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, barricandosi in casa.