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Riforma giudiziaria, tagli per oltre 50 milioni in tre anni

Riforma giudiziaria, tagli per oltre 50 milioni in tre anni

E’ passato integralmente il testo del decreto di attuazione della delega sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, approvato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri.
Intervistata al termine della riunione, il ministro della Giustizia Paola Severino ha affermato:

“E’ una riforma epocale, perché cambia la geografia giudiziaria del Paese, ferma all’epoca dell’unità d’Italia, quando si girava con le carrozze e non con i treni ad alta velocità”.

Il decreto si inserisce nel solco della spending review, ma in realtà deriva da una delega del 2011 risalente al precedente governo, come spiegato dalla stessa Severino.
La riduzione degli uffici giudiziari risponde a due criteri fondamentali: il recupero dell’efficienza e il risparmio mediante la razionalizzazione delle risorse. Riguardo il risparmio, in una nota di Palazzo Chigi si prevede di ricavare 2.889.597 euro per il 2012, 17.337.581 per il 2013 e 31.358.999 per il 2014, per un totale quindi di oltre 50 milioni di euro nei prossimi tre anni.

 

Verranno soppressi 37 tribunali e 38 procure, oltre a tutte le 220 sezioni distaccate delle sedi giudiziarie. Andranno sottoposti a revisione anche 640 uffici dei giudici di pace. In proposito la Severino ha sostenuto che questo provvedimento è volto a dare più giustizia ai cittadini, evidenziando il fatto che non si sia “inciso sulle spese della giustizia, del personale, ma sui servizi accessori non fondamentali per il funzionamento della giustizia”.

Riguardo le zone di criminalità elevata, il ministro della Giustizia ha precisato:
“Possono rimanere aperti i tribunali con un numero di magistrati da 20 a 28 magistrati ma solo se si trova in una zona di criminalità organizzata o il cui spostamento porterebbe dei disagi di trasporto”.

 E per evitare dubbi riguardo la selezione degli uffici colpiti dai tagli, Paola Severino afferma di aver affidato l’iter al Parlamento per le eventuali modifiche “perché non si possa pensare che si è aperto un mercatino dei tribunali”.

Il Guardasigilli ha ammesso inoltre di essere “molto stupita” dalle reazioni negative, diffuse prima di venire a conoscenza dei dati su “quali e quanti tribunali e sezioni distaccate sarebbero state chiuse”, e dispiaciuta “che una categoria che dovrebbe essere profondamente interessata all’efficienza della giustizia abbia preso una posizione in maniera pregiudiziale, perché ancora non c’era un provvedimento. Sono confidente che si tratti di una fascia limitata di professionisti, conosco gli avvocati e so quanti di loro tendano a contribuire alla giustizia”.

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