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Palpeggia bimba in piscina, pedofilo rischia il linciaggio a Milano

Palpeggia bimba in piscina, pedofilo rischia il linciaggio a Milano

Una calda domenica di agosto da trascorrere in piscina per cercare di alleviare in qualche modo le sofferenze causate dall’afa. Doveva finire così ed invece una piscina comunale di Milano è stata teatro dell’orrore di un orco sorpreso a palpeggiare una bambina di soli 7 anni, per di più a pochi passi dalla madre. Sono le urla di una madre a distruggere la tranquillità della domenica pomeriggio alla piscina  dell’impianto Argelati. Intorno alle 17:00 un uomo di 52 anni di nazionalità serba, D.J., con precedenti per furto e un lavoro come trasportatore, si avvicina alla piccola.

Dapprima le offre un gelato, poi le dà un bacio e infine inizia a toccarla. Il tutto a pochi metri di distanza dalla madre e dalla zia della bimba nei paraggi. Appena si accorgono dell’accaduto, la zia della bimba spinge l’uomo in acqua mentre altri genitori e bambini si rendono conto di quello che era appena successo. Mentre il pedofilo cerca di raggiungere la scaletta della piscina per farsi giustizia da solo, viene poi circondato da una dozzina di persone che vorrebbero fare giustizia per la piccola a modo loro.

Il 52enne serbo ha rischiato, dunque, seriamente il linciaggio, sventato solo grazie all’intervento del personale di Milanosport e degli agenti del Nucleo tutela donne e minori della Polizia locale, guidati personalmente dal comandante dei ghisa Tullio Mastrangelo. L’uomo è stato poi arrestato e condotto presso il carcere milanese di San Vittore, con l’accusa di violenza  sessuale pluriaggravata su disposizione del pubblico ministero di turno, Daniela Bartolucci. Sarà processato per direttissima.

Come si legge su Repubblica, il sindaco d’agosto Cristina Tajani e l’assessore a Benessere e Sport Chiara Bisconti hanno manifestato grande soddisfazione per il: “pronto intervento della Polizia locale, in collaborazione con il personale di Milanosport, che ha consentito di assicurare alla giustizia l’artefice di questo odioso reato”.

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