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Operazione antidroga a Milano, perquisita la casa del comico Pucci

Operazione antidroga a Milano, perquisita la casa del comico Pucci

Gli uomini della III sezione del nucleo investigativo dei carabinieri di Milano hanno portato avanti nella giornata di ieri una maxi operazione antidroga, culmine di un’inchiesta che ha fatto scattare le manette a quarantacinque persone, e ha portato alla perquisizione delle abitazioni di trentadue indagati: fra questi ultimi è risultato coinvolto, seppur in maniera marginale, anche l’attore comico Andrea Baccan, meglio conosciuto con il nome d’arte di Pucci, famoso presso il pubblico televisivo per la sua partecipazione a trasmissioni come Colorado Café.

Il nome di Baccan è uscito fuori durante alcune intercettazioni telefoniche che hanno insospettito gli agenti, e che avevano fatto pensare all’acquisto, da parte dell’attore comico, di almeno una dose di cocaina da uno dei narcotrafficanti indagati: la perquisizione, avvenuta nella mattinata di ieri nella sua abitazione, si sarebbe risolta in un nulla di fatto, secondo quanto si apprende dagli ambienti investigativi. Nelle altre perquisizioni i carabinieri sono riusciti comunque a mettere le mani su 75 kg di cocaina, 200 grammi di hashish, quasi 400 mila euro in denaro contante, due pistole e diverse autovetture. Nel mirino degli investigatori anche cinque immobili.

L’indagine, definita con il nome in codice ‘White 2007’, è molto complessa e vasta, tanto da aver prodotto due rogatorie in Spagna e in Serbia: quella messa in piedi dai narcotrafficanti era una solida organizzazione che faceva arrivare in Italia e in altri paesi europei ingenti quantitativi di droga dalla Colombia e dalla Mauritania. Gli inquirenti sono riusciti a raccogliere elementi di prova contro Giulio Bernardi, arrestato cinque anni fa sull’isola spagnola di Gran Canaria per aver trasportato con un piccolo aereo da lui stesso pilotato oltre 200 kg di cocaina, proveniente appunto dallo stato africano della Mauritania. La droga, una volta giunta nel nostro paese, sarebbe stata commercializzata almeno in parte da Attilio Miraboli e Daniel Rey Rios, due degli indagati, che l’avevano ordinata anticipando il denaro.

 

 

 

 

 

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