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Omicidio Lipari: fermato netturbino, incastrato dal Dna

Omicidio Lipari: fermato netturbino, incastrato dal Dna

“Oggi ci sentiamo più contenti ed esprimiamo tutta la nostra gratitudine ai carabinieri”. Queste le parole entusiastiche del sindaco di Lipari Mariano Bruno appena saputo dell’arresto del netturbino accusato dell’omicidio di  Eufemia Biviano la pensionata sessantenne uccisa la vigila di Natale a Lipari.

A distanza di pochi giorni dell’efferato omicidio,  il presunto assassino è stato assicurato alla giustizia. Si tratta del 36enne Roberto Cannistrà di Quattropani, stessa zona in cui abitava la donna assassinata. L’uomo è stato incastrato dall’esame del Dna effettuato dai Ris di Messina, siccome l’uomo aveva lasciato alcune tracce ematiche in casa della donna, precisamente sul lavabo.

L’esame del codice genetico non è stato facile, fanno sapere gli inquirenti. Difatti, come spesso accade quando c’è una colluttazione, il sangue della vittima si mischia a quello dell’assassino. Ma grazie a strumenti sofisticati in possesso del Reparto Investigativo Scientifico degli uomini dell’Arma, è stato possibile risalire a Cannistrà.

Comunque. Le indagini sono tutt’ora in corso. Infatti, ora bisogna  stabilire il principale movente che ha portato l’uomo ad uccidere la sua vicina di casa. Al momento nessuna pista è esclusa: dall’omicidio premeditato generato da risentimenti o motivi d’interesse economico, al semplice furto.

Cannistrà non aveva un lavoro fisso e non navigava in ottime qcque dal punto di vista economico. Era già noto alle forze dell’ordine per una condanna a due anni e sei mesi di reclusione per un’ estorsione di 450mila lire ai danni di una minorenne. Ma ha anche altri reati nel suo passato.Una delle ipotesi investigative è che abbia pensato di trovare denaro a casa della pensionata che abitava poco distante da lui. Dal giorno del delitto, le indagini sono proseguite in modo serrato senza mai conoscere tregua . Almeno  140 persone sono state interrogate dai Carabinieri ed a 60 di essi è stato effettuato il tampone salivare per poter avere il codice genetico.

Nel porto di Sottomonastero, dove Cannistrà è stato portato per essere imbarcato per Milazzo, l’uomo è stato fatto oggetto di insulti e offese da parte di oltre 200 eoliani:  “Bastardo, ammazzatelo, devi morire, il piacere sarebbe stato sputargli in faccia”.

 

 

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