La situazione in Italia risulta essere molto preoccupante sul fronte Coronavirus ed il rischio di un nuovo lockdown non è poi così lontano.
Il Governo si è dato una settimana di tempo per capire se le misure restrittive dell’ultimo DPCM possano effettivamente sortire qualche beneficio, ma si sta studiando qualche altra restrizione da mettere in pratica se la curva epidemiologica continuerà a salire. Non bisogna arrivare ai 2300 pazienti in terapia intensiva, questa situazione infatti porterebbe automaticamente ad un nuovo lockdown.
Le misure restrittive per evitare il nuovo lockdown
Le varie regioni stanno studiando già da qualche settimana le misure contenitive per evitare l’aumento dei contagi, con la Lombardia, il Lazio e la Campania che hanno dato vita al coprifuoco alle 23 ed anche, nel caso della regione campana, il divieto di spostamento tra le province. Si sta insomma cercando di fare il possibile per evitare la chiusura dell’intero Paese, ma i numeri continuano al momento a non essere rassicuranti. L’ultima spiaggia potrebbe essere quella di attuare un coprifuoco in tutta Italia dalle ore 21 e spostarsi solo per lavoro e andare a scuola. Questa potrebbe essere l’ultima mossa attuabile dal Governo Conte per evitare un lockdown totale, anche se chiaramente risulta essere una decisione che si avvicina moltissimo al blocco totale. Nonostante insomma il Premier non voglia puntare sul lockdown e sta facendo di tutto per evitare che l’economia italiana abbia un’altra importante batosta, il rischio che ciò possa accadere è realmente altissimo.
Nuovo lockdown all’orizzonte
E’ questione a questo punto di giorni, massimo inizio novembre si deciderà il da farsi per dare respiro al settore sanitario italiano, già quasi al collasso. Questa volta il lockdown potrebbe essere di quindici giorni, ma sappiamo tutti come molto dipenderà dalla crescita del numero dei contagi da Coronavirus, è una situazione già vissuta a marzo e riviverla potrebbe essere una vera mazzata per tutti gli italiani. Intanto si sta studiando anche la possibilità di fornire test rapidi alle farmacie, riuscire in questo modo a capire immediatamente chi risulta essere positivo e chi no, attuando in questo modo uno screening rapido su tutta la popolazione italiana, anche perché in questo periodo le ASL regionali si ritrovano a dover effettuare tamponi su tantissime persone e c’è una grande lentezza nel diffondere i risultati. Staremo a vedere.