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Novantaduenne costretta a pagare 14 mila euro per un errore dell’INPS

Novantaduenne costretta a pagare 14 mila euro per un errore dell’INPS

Un’anziana di 92 anni sarà costretta a pagare ben 14 mila euro all’INPS, a causa di un errore dell’Ente Previdenziale stesso.

Il fatto è accaduto a Gavorrano – in provincia di Grosseto – e la signora dovrà restituire la cifra che le è stata versata in più in questi anni, a rate e fino all’età di 116 anni.

Nel 2002, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha ricalcolato la pensione della signora ed ora le chiede il rimborso per un errore commesso. Negli ultimi 10 anni, infatti, l’anziana ha ricevuto una somma di denaro in più sulla sua pensione, che adesso sarà costretta a rimborsare.

Dopo aver ricevuto la raccomandata inviata dall’Ente Previdenziale, la pensionata ha rischiato quasi un malore per la notizia. La raccomandata conteneva tre pagine di conteggi ed un bollettino prestampato con la modica cifra di 14.674,05 euro.

Mi hanno ricalcolato la pensione di invalidità dal 2002. Incredibile, dopo dieci anni mi arriva questa stangata”, ha spiegato la novantaduenne che non vuole rendere noto il suo nome.

La signora è stata anche costretta ad un via vai continuo dagli uffici dell’INPS per cercare di risolvere il problema, inutilmente.

L’INPS, dal canto suo, ha soltanto concesso all’anziana di rateizzare – fino all’età di 116 anni – i 14 mila euro e più da restituire, che non sono di certo una cifra inconsistente per una pensionata ultra-novantenne.

E chi ha commesso l’errore? Ovviamente, una pacca sulla spalla e via per chi è stato inefficiente. Così si continua a chiedere sempre di più a chi ha sempre di meno, in quest’Italia ormai indebitata fino al collo.

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