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Muore Anurandha Koirala, aiutò 10000 nepalesi schiave della prostituzione

Muore Anurandha Koirala, aiutò 10000 nepalesi schiave della prostituzione

La “casa della mamma” come veniva chiamata dalle sue protette esprime il suo cordoglio per la perdita della sua fondatrice, la sessantaduenne Anuradha Koirala, che ha dedicato la sua vita a combattere il traffico di donne e bambini nei bordelli dell’India.

Anuradha Koirala lasciò il suo sicuro lavoro di insegnante 18 anni fa per dedicarsi al salvataggio di migliaia di innocenti. Donne, spesso minorenni, violentate, aggredite e lasciate morire di fame in condizioni igieniche scandalose. Ha pian piano fondato la casa sicura Kathmandu, in cui faceva rifugiare le vittime di questo deprecabile traffico recuperate in audaci raid sotto la copertura del governo.

Il desiderio di Koirala era quello di vedere il giorno in cui la schiavitù sessuale giungesse alla fine, soleva dire: “se potessi desiderare qualcosa desidererei che ogni giorno della mia vita potessi liberare una schiava e se così accadesse per tutte le persone buone questo traffico di vite umane finirebbe subito“.

Si stima che 12000 ragazze nepalesi siano vittime ogni anno di questo giro a causa dei debiti dovuti alla disoccupazione, alla povertà ed alla discriminazione di genere, ma anche agli effetti di 10 anni della guerriglia maoista che ha devastato l’economia della regione e rovinato innumerevoli vite. Secondo le stime il 40% delle prostitute dei bordelli indiani sono nepalesi. Nel 1993 Koirala fondò la sua casa sicura in cui ospitare queste povere derelitte, nel 1999 ha rischiato la vita infiltrandosi nel più grande bordello di Mumbai, aiutando la polizia a sgominare l’organizzazione criminale che lo gestiva.

Grazie a lei sono state scoperte molte dinamiche del turismo sessuale, che vede gli occidentali fare viaggi di piacere a sfondo sessuale, spesso per aggirare le restrizioni dei paesi di provenienza sulla pedofilia. Le organizzazioni criminali indiane che si occupano di prostituzione sono strettamente collegate con quelle in occidente e spesso coordinano direttamente i viaggi dei turisti del sesso, canale che ha permesso la loro intercettazione. Koirala ha subito spesso minacce ed aggressioni fisiche, ma non ha mai desistito dal continuare la sua opera.

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