Non smette mai di far parlare di sé Michele Misseri, protagonista, sebbene fuori dalle aule del tribunale, del processo in corso a Taranto per l’omicidio della nipote, la quindicenne Sarah Scazzi, per quello che è un caso, noto come delitto di Avetrana, che tanto ha scosso l’opinione pubblica. Sebbene ad essere indagate per il delitto siano la figlia Sabrina e la moglie Cosima Serrano, ad essere accusate del delitto di Sarah (le accuse per le due donne sono quelle di sequestro di persona, omicidio volontario aggravato e soppressione di cadavere), Michele Misseri continua ad auto-accusarsi come unico colpevole dell’omicidio della piccola.
La sua apparizione di ieri pomeriggio a Domenica Live, il talk show televisivo domenicale condotto da Barbara D’Urso, sta facendo molto discutere all’indomani delle sue parole.
Misseri, davanti al giudice Rina Trunfio, ha dichiarato che il 26 agosto 2010, giorno della sparizione e della morte di Sarah, aveva provato a infilarsi all’interno del pozzo dove aveva gettato il corpo della nipote, al fine di estrarlo. Queste le sue parole:
Ero pentito, da subito. Volevo che il corpo di Sarah fosse ritrovato già due o tre giorni dopo averla gettata nel pozzo… Ho legato una corda ad un ceppo e ho cercato di infilarmi nel pozzo, ma non ci passavo, era troppo stretto… Lo volevo prendere e abbandonare poi vicino al paese, perché fosse trovato… e volevo essere scoperto subito.
L’uomo ha parlato sì dell’omicidio, ma anche della sua difficile infanzia.
Mio padre beveva ed era violento. Mi legava sotto la pianta di fico, mi picchiava e mi lasciava senza mangiare. Di quello che accadeva dopo, però, non voglio parlare.
Lo stesso albero di fico dove zio Michele. di Avetrana ha dichiarato di aver abusato di Sarah. Salvo, poi, ritrattare le stesse sue parole:
Nessuno sa di questa cosa, neppure mia moglie e mia figlia – si corregge Misseri –Non era mio padre ma altra gente a fare queste cose.