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Matrimoni e adozioni per i gay, la Francia dice sì

Matrimoni e adozioni per i gay, la Francia dice sì

Oggi sembra essere davvero un gran giorno per tutti i democratici del mondo. Passando dalla rielezione di Barack Obama come presidente degli USA alla Corte Costituzionale spagnola che ha confermato la normativa voluta dal governo di Zapatero nel 2005 in ordine ai matrimoni e alle adozione per i gay, anche in Francia il 7 novembre rappresenta una data destinata a passare alla storia.  Il governo francese ha infatti adottato oggi il disegno di legge volto a legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso e, non certo in secondo piano, la possibilità di adozione anche per le coppie omosessuali. Il provvedimento sarà vagliato dal Parlamento all’inizio dell’anno prossimo.

Il Presidente francese Francoise Hollande, che dell’iniziativa aveva fatto un punto cardine della sua campagna elettorale, ritiene che si tratti di un progresso per l’intera società. “Si tratta di una grande riforma che si rivolge alla società francese nel suo complesso. Aprire a tutte le coppie la possibilità di contrarre matrimonio significa accordare più sicurezza, maggiore protezione per coloro che vogliono vivere insieme” ha invece ribadito Marisol Touraine, ministro per gli Affari Sociali. La rivoluzione è comunque relativa, nel senso che già dal 1999 in Francia sono state autorizzate le unioni civili (Pacs).

Sembra soddisfatto anche il ministro della Famiglia francese Dominique Bertinnoti, che ha ribadito: “Si tratta di un importante passo avanti verso l’uguaglianza dei diritti”. Prevedibili critiche al progetto di legge sono state mosse dalla Chiesa cattolica e dall’opposizione conservatrice, secondo la quale tale legge “distruggerà la famiglia tradizionale, mentre, secondo il ministro, ne andrà a costituire invece una vera e propria protezione legale. Alcuni recenti sondaggi hanno confermato che in Francia l’opinione pubblica è largamente favorevole alla riforma (61%, comunque in calo rispetto al 65% dell’agosto scorso). Nonostante un traguardo che si preannuncia alquanto importante, le associazioni gay protestano, dal momento che  il progetto non prevede alcuna apertura per i gay alla procreazione assistita.

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