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Mal di testa? 500000 italiani si rivolgono al mago

Mal di testa? 500000 italiani si rivolgono al mago

I motivi per cui gli italiani sono affetti da cefalea sono diversi. Attività sessuale, odori forti, mancanza di sonno, stress e perfino “tacchi alti” per le signore; 12 milioni in Italia a soffrire di mal di testa, ma la cosa più strana è che 1 italiano su 24 si rivolge a maghi e fattucchiere!

Il problema non è tanto la consultazione in se, infatti dopo poche sedute il malato verifica l’inutilità dei trattamenti proposti da questi ciarlatani e torna a seguire cure mediche serie, il vero problema è che qualcuno potrebbe prescrivere “pozioni” con erbe (generalmente innocue se somministrate a persone sane) che andando in contrasto coi farmaci solitamente utilizzati per le cefalee potrebbero provocare effetti collaterali spiacevoli.

Ad inquadrare queste problematiche è la Società italiana per lo studio delle cefaleee (Sisc), che si è riunita in congresso a Riccione. 500000 gli italiani che scelgono di rivolgersi a maghi e fattucchiere per questo tipo di problemi di salute, fatto che da la misura di come questa patologia sia fastidiosa e difficile da curare. Secondo Luigi Alberto Pini, presidente della Sisc, la ricerca di una cura miracolosa spinge a tentare la strada del mago, ma fortunatamente la fiducia in questi individui finisce presto.

Un altro dato importante che emerge da questo congresso è che 1 milione di persone sotto i 14 anni è sofferente di cefalee, fattore che dimostra come i fattori di rischio comincino fin dalla piccola età. Ufficialmente 5 assenze per malattia per ogni 3 mesi di lavoro sono dovute a questo disturbo; tuttavia per il Sistema Sanitario Nazionale è un “disturbo fantasma”, per il quale non si prevede alcun trattamento.

Questo provoca spesso dei dissidi con i medici di controllo delle aziende, che non potendo riscontrare i sintomi della cefalea se non dalle affermazioni dei pazienti (spinti ad un rigore eccessivo da parte delle aziende) finiscono con generare cause che costano tempo e denaro ai lavoratori ed alle aziende stesse.

 

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