Momenti di tensione a Londra, dove per due notti ci sono stati scontri e disordini dovuti alla lunga marcia di protesta per la morte di Mark Duggan, 29 anni, ucciso con un colpo di pistola da un poliziotto, mentre tentava di sfuggire all’arresto.
Sky News riferisce che le persone arrestate sono state oltre 100 e ben 35 agenti di polizia son rimasti feriti.
La protesta è iniziata nel quartiere londinese di Tottenham, dinanzi alla stazione di Polizia con auto e bus dati alle fiamme. Pare che Mark,fosse un pregiudicato di colore e per sfuggire al suo mandato di arresto avrebbe preso un taxi per fuggire.
L’auto è stata poi intercettata e ne è nato un conflitto a fuoco. La polizia ha infatti riportato che un colpo di pistola è stato rinvenuto nella radio della vettura dell’agente che ha esploso poi il colpo mortale.
La protesta è stata iniziata dai familiari della vittima che, pur ammettendo che la fedina penale di Mark non fosse immacolata, ne parlano comunque come di una persona non violenta e incapace di far male persino ad una mosca.
I disordini si sono spostati poi da Totthenam a Brixton Sud, per poi giungere a Oxford Circus, centro, a Islington, nord, e Ponders End, dove si sino verificati altri disordini e saccheggi.
Stanotte, invece, un centinaio di giovani ha saccheggiato i negozi di Enfield, portandosi a casa tanti prodotti, tra cui anche televisori lcd. Gli agenti della Metropolitan Police hanno bloccato gli accessi alla zona.
Anche stavolta, come è spesso è accaduto anche in passato, la morte di un uomo è stata usata come giustificazione per atti vandalici come saccheggio di negozi e violenza gratuita. Comprensibile la reazione dei familiari della vittima, ingiustificabili invece atti di vandalismo puro ed estremo.