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Le sfide del ministero della Salute per il 2020

Le sfide del ministero della Salute per il 2020

Si parla spesso e volentieri di malfunzionamenti che riguardano il Servizio Sanitario Nazionale, ma non altrettanto di quelle che potrebbero essere le soluzioni su cui puntare per fare in modo di non ritrovarsi sempre tra le mani dei meccanismi che portano agli stessi errori e caratterizzati dalla stessa lentezza procedimentale e di adattamento, ad esempio nei confronti delle nuove tecnologie, soprattutto in tema di strutture su misura dei pazienti.

Il servizio sanitario nazionale dovrà affrontare un gran numero di sfide nel prossimo anno, come è stato messo in evidenza durante il convegno di Fondazione Roche e Formiche. Un’iniziativa che ha preso il nome di “In Scienza e Coscienza: dal diritto alla salute al dovere della sostenibilità – Quali sfide per il Servizio Sanitario Nazionale?”. Si tratta di un convegno che è stato gestito e organizzato da parte, come detto, di Fondazione Roche e Formiche e ha visto il dibattito vertere su numerose tematiche particolarmente interessanti e importanti.

Al convegno era presente anche il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, che si è soffermato a lungo su temi, come detto, di primo piano. Ad esempio, le sfide che dovrà affrontare necessariamente il Servizio sanitario nazionale a breve termine. Sia in termini di programmazione, che deve essere necessariamente migliorata, ma anche nella gestione e nella razionalizzazione delle risorse. Serve fare dei passi in avanti per garantire una fiducia più alta in tutto il sistema, puntando anche ovviamente sul federalismo sanitario. Al tempo stesso, i pilastri attorno a cui basare questa “nuova era” del servizio sanitario nazionale sono l’innovazione e la ricerca, tenendo conto di come l’età media della popolazione sia sempre più alta.

Il convegno si è svolto al Teatro Santa Chiara di Roma e Sileri non si è tirato ovviamente indietro rispetto al dibattito, sottolineando come i numerosi tagli operati dai governi precedenti al sistema sanitario nazionale rappresentino un trattamento dimagrante che non ha portato da nessuna parte. I continui commissariamenti, poi, non hanno fatto altro che mettere i bastoni fra le ruote ad un settore che, di fatto, già funziona ben poco di suo.

Sileri ha scelto un indirizzo ben preciso e degno di nota, mettendo in evidenza come ci sia bisogno che il ministero torni ad avere una certa forza e un determinato potere, se non decisionale, quantomeno di indirizzo. L’obiettivo del futuro è quello di riuscire finalmente a pianificare, evitando che, in seguito, tutte le necessità diventino delle vere e proprie urgenze. In tal senso, una collaborazione maggiore tra i ministeri è auspicata e auspicabile.

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