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La casta: stenografo del Senato come re di Spagna, 290mila euro l’anno

La casta: stenografo del Senato come re di Spagna, 290mila euro l’anno

Fino a pochi anni fa, la maggior parte dei semplici cittadini nulla o quasi sapevano di quanto realmente si spende per la casta per antonomasia: quella dei politici. Poi arrivò il libro di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, intitolato, appunto, La Casta. Il successo fu strepitoso, tant’è che le edizioni del testo non si contano più. Parlamentari, senatori e ministri – messi alla gogna – pur contestando i dati dei due giornalisti, promisero che si sarebbero impegnati perché ci fosse una riduzione importante dei costi. Sono ormai passati 4 anni, ma nulla è cambiato.

I politici italiani, come ribadisce il rapporto della Comissione Giovannini, sono strapagati. Guadagnano più di tutti nell’Unione Europea. E, se si considera la spesa media di un nostro concittadino per elargire gli stipendi di deputati e senatori, essi risultano di gran lunga i più ricchi al mondo. Loro, i diretti interessati, negano spudoratamente, pur promettendo un ridimensionamento (magari dopo che si sarà avverata la cosiddetta profezia dei Maya).

Eppure, andando ad analizzare i costi sostenuti per mantenere le macchine del potere, si scopre che senatori, deputati e ministri non sono nemmeno i più pagati. Vengono superati addirittura dagli stenografi del Senato. Lo sottolineano oggi Stella e Rizzo sul Corriere della Sera: “Senza il taglio del 10% imposto per tre anni da Giulio Tremonti per i redditi oltre i 150 mila euro, uno stenografo al massimo livello retributivo arriverebbe a sfiorare uno stipendio lordo di 290 mila euro – si legge sul quotidiano milanese. – Solo 2mila meno di quanto lo Stato spagnolo dà a Juan Carlos di Borbone, 50 mila più di quanto, sempre al lordo, guadagna Giorgio Napolitano come presidente della Repubblica: 239.181 euro”.

Anche i barbieri in servizio presso il nostro parlamento non hanno certo problemi ad arrivare a fine mese. Al lordo delle tasse e dei tagli operati da Tremonti, possono arrivare a guadagnare 160 mila euro l’anno. Il vostro barbiere di fiducia, dunque, la smetta una volte per tutte di lamentarsi. Tagli i capelli a Giovanardi, Capezzone, La Russa, D’Alema, Rutelli e Casini. Le loro teste sono d’oro.

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