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In 5mila per ricordare Melissa Bassi

In 5mila per ricordare Melissa Bassi

Erano quasi 5mila gli studenti che ieri hanno sfilato a Brindisi in corteo, sfidando la pioggia, ad una settimana dall’attentato dinanzi all’istituto scolastico Morvillo-Falcone, che ha provocato la morte della giovane Melissa Bassi, mentre altre cinque studentesse sono rimaste ferite. Alla manifestazione non hanno partecipato solo studenti brindisini e pugliesi, ma anche quelli di altre regioni del Meridione che, con una cinquantina di pullman, hanno raggiunto il capoluogo di provincia pugliese.

Hanno espresso il loro dolore e la rabbia per la morte senza senso della loro giovane amica, ma hanno anche lanciato un messaggio di coraggio, perché solo restando uniti si può sconfiggere la violenza. Cercano la verità gli studenti. Una verità che si spera possa essere presto rivelata dalle indagini delle forze dell’ordine che stanno esaminando ogni fotogramma delle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, ubicate nei pressi della scuola e che mostrano un uomo posizionare bombole del gas nel cassonetto della spazzatura dinanzi alla scuola, poi esploso causando la strage.

Purtroppo, nonostante i controlli e le indagini a tappeto che sono continuate anche durante il quale gli studenti hanno sfilato con magliette bianche e con uno striscione con lo slogan “Io non ho paura”, gli inquirenti ancora non riescono a dare un nome all’attentatore che, si ritiene, non abbia agito da solo. Al corte non hanno però partecipato i compagni di classe di Melissa che, su consiglio degli psicologi, sono rimasti a casa perché ancora traumatizzati dalla tragedia loro occorsa.

Il corteo, organizzato da associazioni studentesche con il sostegno di Libera, Rete della conoscenza, Arci e Cgil, si è radunato nei pressi del Tribunale, a pochi passi dalla scuola e poi, attraverso una delle strade principali della città, ha raggiunto piazza della Vittoria dove su di un palco gli studenti hanno declarato i loro interventi.

“Sabato scorso ci è crollato il mondo addosso, siamo stati colpiti nel luogo che ritenevamo più sicuro. L’attentato ci ha spaventato ma non ci ferma. Noi oggi vogliamo gridare a tutti che vogliamo cominciare da qui e dalla scuola un percorso di legalità sul territorio” ha dichiarato una studentessa di nome Francesca. “Mi sento miracolata, sarei potuta essere io al posto di Melissa”, dice Sarah, una compagna della studentessa uccisa che ogni giorno prendeva l’autobus con lei da Mesagne.

“Ti ricorderò ogni giorno che studierò per diventare qualcuno continuerò a svegliarmi ogni giorno alle sei per andare a scuola e guarderò il tuo posto vuoto sul quell’autobus ma non avrò paura” ha continuato la giovane, rivolgendosi alla sua amica volata in cielo.

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