Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
I pesanti reati contestati al sindaco di Apricena: le ultime su Antonio Potenza della Lega

I pesanti reati contestati al sindaco di Apricena: le ultime su Antonio Potenza della Lega

sindaco di Apricena
sindaco di Apricena

Si chiama Antonio Potenza ed è il sindaco di Apricena, in provincia di Foggia. Il primo della Lega ad aver assunto questa carica in Puglia. Come evidenzia bufale.net, tra i reati contestati troviamo l’utilizzo dell’auto del Comune per sé stesso, oltre al fatto di aver concesso un lavoro ad un suo collaboratore in una ditta che aveva appaltato lavori del Municipio. Tuttavia, il conto per Apricena non sarebbe finito qui come si potrà facilmente percepire qui di seguito.

A proposito del terzo reato, secondo quanto raccolto oggi 23 luglio, il sindaco di Apricena sarebbe arrivato ad installare a spese delle casse pubbliche un impianto di videosorveglianza nel suo ufficio. Il tutto per una motivazione ben precisa, in quanto aveva scoperto che le cimici in realtà erano state messe dai magistrati. Insomma, reati piuttosto gravi contestati a Potenza come avrete intuito dalle prime ricostruzioni trapelate dopo la notizia degli arresti domiciliari.

Il sindaco di Apricena e la videosorveglianza contro le cimici

Dagli atti della magistratura emerge fondamentalmente che la questione più calda sia appunto quello dell’installazione di un impianto di videosorveglianza da destinare al suo ufficio, dopo aver scoperto le suddette cimici. Il punto è che questa pesa sia finita nei bilanci comunali, peggiorando ulteriormente la sua situazione. Questi ulteriori dettagli emersi dalle carte:

Nell’immediatezza dei fatti – si legge nell’ordinanza – il sindaco Antonio Potenza commissionava al tecnico l’acquisto e il montaggio di un impianto di video sorveglianza da installare nel proprio ufficio e da addebitare successivamente alle casse comunali, mediante l’emanazione di Determina Dirigenziale a parte del dirigente del III settore – Lavori Pubblici e Patrimonio del Comune di Apricena”. Il fine, secondo il giudice, era quello di “‘bonificare’ i luoghi all’interno dei quali svolgeva sia le proprie attività istituzionali sia quelle professionali/private per rinvenire eventuali microspie. “Potenza – si legge ancora nell’ordinanza – ha commissionato (senza averne alcuna competenza) al tecnico l’installazione di un sistema di videosorveglianza presso la sede del Comune di Apricena, in assenza d qualsivoglia atto amministrativo da parte del Dirigente competente”.

Insomma, situazione grave e complessa quella del sindaco di Apricena, in attesa degli ulteriori sviluppi su questa vicenda dopo la notizia degli arresti domiciliari per Antonio Potenza.

Lascia un commento