Chi inizia a fumare da giovane vive di meno e male; a dichiararlo, ieri, è stato Ignazio Marino, presidente della Commissione d’Inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, che ha presentato in Senato il rapporto “Generazione in fumo, strategie per non cominciare, strumenti per smettere“, curato dall’associazione “I-Think“.
“La vita di un fumatore abituale è di circa 10 anni inferiore rispetto a quella di un non fumatore. Un 15enne ha una probabilità di morire di cancro tre volte maggiore rispetto a chi inizia 10 anni più tardi“, ha dichiarato Marino.
Il fumo ha fatto oltre 100 milioni di morti e, ancora oggi, è causa della morte di una persona ogni 6 secondi. Esiste un disegno di legge al Senato, che vorrebbe l’innalzamento a 18 anni dell’età in cui è possibile acquistare e consumare prodotti a base di tabacco; sarebbero previste, dunque, pesanti sanzioni per chiunque venda sigarette ed affini ai minori di 18 anni.
Proprio nei giorni scorsi, l’Australia ha dichiarato guerra alle multinazionali del tabacco con il via libera alla legge che, dall’1 dicembre, imporrà su ogni pacchetto di sigarette foto dimostrative di ciò che può accadere a chi fuma; oltre che ad una proposta di legge che trasformerebbe il fumare in un vero e proprio reato. Al momento, pare che anche la Gran Bretagna, la Svizzera, la Norvegia, la Nuova Zelanda, il Canada e l’India stiano pensando di fare qualcosa in merito: “Il messaggio, al resto del mondo, è che l’industria del tabacco può essere sfidata e battuta“, ha dichiarato il ministro della Giustizia australiano, Nicola Roxon, il cui padre morì di cancro quando lei aveva solo 10 anni.
Fumare fa male e si sa – cancro, occlusione delle arterie ed altre malattie del genere – ma a nulla sono serviti, finora, i divieti di fumo o le scritte sui pacchetti di sigarette. Secondo i dati ufficiali, pare che il periodo in cui si inizia a fumare sia proprio quello dell’adolescenza.
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