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Germania: stilista cuce vestiti di “latte”

Germania: stilista cuce vestiti di “latte”

Non è una trovata pubblicitaria oppure un “fake” della rete, è la pura verità. Pura come il latte di cui sono composti i vestiti della stilista tedesca Reuters Domaske.

I tessuti in fibra di latte sono stati in realtà inventati già nel 1930, ma da allora ci sono stati molti passi avanti per ridurre le sostanze chimiche nocive e tutto ciò che in generale renderebbe il materiale inquinante. Il “QMilch”, questo il nome datogli dai suoi sviluppatori, è il risultato di una progettazione ecologica al 100%, mantenendo comunque la durabilità e l’efficacia di un normale tessuto. Anzi, è ancora meglio; infatti il tessuto è antibatterico, aiuta perfino l’organismo ad una regolazione migliore della temperatura corporea (favorendo la circolazione dei capillari superficiali) ed il contatto continuato con questo tessuto ha un effetto simile a quello delle maschere di bellezza sulla pelle.

Insomma un vestito davvero all’avanguardia. Il materiale principale del vestito non è proprio il latte, ma una sostanza in esso presente in forte quantità: la caseina. Il processo di lavorazione è semplice, con 6 litri di latte in polvere si crea un composto che lasciato a seccare per qualche giorno produce dei filamenti di caseina, i quali vengono poi divisi e filati come normale tessuto nei filatoi. Secondo Domaske con questi soli 6 litri di latte si ottiene un vestito che verrà poi venduto dai 150 ai 200 euro. Tutto ciò è stato possibile grazie a soli 2 anni di ricerche (meraviglie dell’industria tedesca verrebbe da dire), con dei costi che verranno ripagati dalle sole prevendite!

La linea di Madamoiselle Chi Chi produce principalmente capi in tessuti ecologici e quelli in QMich sono solo l’ultimo arrivo. Con questo straordinario materiale la casa di moda intende produrre abiti luminosi e rigorosamente bianchi, per evitare coloranti industriali, presto Domaske realizzerà una linea interamente in fibra di latte, un’idea ecocompatibile indubbiamente, ma che otterrà anche lo scopo di “mungere” per bene i consumatori ecologisti!

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