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Francia, dopo i controlli il nucleare viene valutato sicuro in tutto il paese

Francia, dopo i controlli il nucleare viene valutato sicuro in tutto il paese

Fukushima è stato un campanello di allarme che ha fatto frenare molte potenze occidentali sull’opportunità di continuare ad usare agli stessi livelli del passato l’energia nucleare, ma specialmente ha dato il via ad un numero di controlli senza precedenti per accertare che tutte le centrali fossero a norma, come ha terminato di fare ieri l’autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn) che ha dato il via libera a tutte le centrali sul proprio territorio. “Gli impianti presentano un livello sufficiente di sicurezza e quindi non viene richiesta nessuna chiusura” viene comunicato oggi dall’Asn in una nota sugli stress test ormai completati.

Nonostante ciò l’Asn ritiene che si possa far meglio e pertanto, se si ritiene opportuno continuare a puntare sull’energia nucleare, bisognerà provvedere al “rafforzamento delle norme di sicurezza delle centrali il più presto possibile“. Il problema principale che andrebbe risolto sarebbe quello di una preparazione giudicata insufficiente per contrastare i pericoli in caso di un sisma, senza contare che i meccanismo per il pompaggio dell’acqua sarebbero spesso troppo vecchi ed usurati o comunque carenti per quanto riguarda la manutenzione.

Alla fine del rapporto, l’agenzia per la sicurezza nucleare francese, ha anche chiesto entro il 2014 la costituzione di “una forza di azione rapida nucleare“, che in sostanza è una misura simile a quanto preparato in Giappone in seguito all’emergenza e che dovrebbe riunire un team di esperti qualificati ad intervenire velocemente in caso di disastri, contenendo poi eventuali guai prima che sia troppo tardi. Fatto che richiederebbe, secondo il presidente dell’Asn Andre-Claude Lacoste, un investimento di decine di milioni di euro, con un conseguente aggravio delle bollette elettriche dei francesi (e quindi anche dei cittadini di paesi che importano energia dalla Francia come l’Italia).

I controlli in Francia erano iniziati per via di un accordo europeo per la revisione di tutti gli impianti e che era per Parigi una importante priorità proprio per il fatto di avere ben 58 centrali, con i quali fornisce ben il 75% del proprio fabbisogno nazionale di elettricità. La Francia prosegue nella sua linea di continuità, che a differenza di molti paesi europei, come la Germania, non cambierà la propria politica sul nucleare.

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