Nessuno di noi potrà mai dimenticare quello che è stato uno dei casi di cronaca nera più sconvolgenti che l’Italia abbia mai conosciuto, destando orrore e dolore nell’opinione pubblica del Paese. Parliamo del delitto di Novi Ligure. Correva il 21 febbraio 2001, quando Erika De Nardo, all’epoca dei fatti 16enne, insieme con il suo ex fidanzatino Mauro “Omar” Favaro di 17 anni, uccise premeditatamente a colpi di coltello da cucina la madre Susanna Cassini e il fratello Gianluca De Nardo, di soli 11 anni.
Erika, secondo la giustizia italiana, ha scontato la sua pena per gli efferati omicidi e vuole tornare a condurre una vita normale. Solo qualche giorno, dalle pagine de La Stampa, quella che ora è una giovane donna, ha lanciato un appello affinché le fosse offerta una possibilità di inserirsi nel mono del lavoro. Presto detto, presto fatto.
Il suo appello è stato raccolto da un imprenditore di Rieti attivo nel campo dell’edilizia, Flavio Di Vittorio, che si è offerto di assumere Erika, commosso dalla sua storia. La giovane lavorerà come segretaria, per sostituire quella attuale, ora in maternità. Un contratto a termine, dunque, sebbene Di Vittorio abbia già manifestato la volontà di voler continuare un eventuale rapporto collaborativo con la ragazza.
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