Il 2013 è ormai iniziato e, se da un punto fiscale, il 2012 è stato l’anno dell’Imu, il nuovo anno si caratterizza per una serie di rincari che andranno a colpire i cittadini italiani, i quali saranno costretti a pagare tasse ed aumenti per un importo di 1.500 euro a famiglia. Secondo le ultime previsioni del Governo, la pressione fiscale salirà dal 44,7% del 2012 ad un nuovo livello record del 45,3%.
Le nuove tasse riguardano principalmente la casa e gli investimenti finanziari. Parte l’Ivie, un’imposta che pagheranno coloro che hanno immobili all’estero. Scatterà a marzo, invece, la Tobin Tax sulle transazioni finanziarie. Il nuovo anno, però, vedrà anche il debutto della Tares, la nuova tariffa sui rifiuti, che si pagherà sulla grandezza degli immobili, assorbendo la Tassa di Igiene Ambientale ed andando ad eliminare definitivamente la vecchia Tarsu.
Per quanto riguarda l‘Imu, è fissata al 4 febbraio la scadenza per la dichiarazione Imu sugli immobili che godono di agevolazioni e che hanno registrato variazioni di imponibile (per acquisto). L”imposta, dal 2013, va tutta ai comuni, tranne quella sugli opifici e altri immobili industriali.
Sale lo sconto per le ristrutturazioni della casa. La detrazione per le spese di ristrutturazione passerà dal 36% al 50%, sebbene solo fino al 30 giugno. Il limite massimo di spesa su cui calcolare la detrazione sale da 48.000 euro ad un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Idem per gli interventi sul risparmio energetico per il quale il bonus fiscale del 55% termina il 30 giugno, per poi scendere al 36%.
Per combattere la lotta all’evasione, a fine gennaio debutterà il nuovo redditometro. Esso permetterà di determinare il reddito del contribuente usando 100 diversi indicatori: dai quadri alla retta dell’asilo, dalle spese per la colf all’iscrizione al circolo sportivo, dalle giocate on line ai bot. Non solo note dolenti, però. C’è l’aspettativa di un calo delle tasse su famiglie e imprese: il fondo per il calo delle tasse arriva dal 2013 e sarà sicuramente arricchito proprio grazie al redditometro che permetterà di combattere più efficacemente il fenomeno dell’evasione fiscale.