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DEF bocciato, il Governo lo difende

DEF bocciato, il Governo lo difende

Non c’è pace per il DEF, il Documento di Economia e Finanza, respinto per la quarta volta a distanza di pochi giorni: dopo lo stop da Bruxelles e da Roma attraverso l’Ufficio parlamentare di Bilancio, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, conferma le stime della Nota di aggiornamento al Def. 

Al Colle è in pieno svolgimento un vertice sulla manovra che era stata precedentemente confermata da Tria: il Ministro dell’Economia difende un manovra da quasi 37 miliardi di euro, 21,7 dei quali in deficit.

Sotto accusa nel DEF, troppi disallineamenti rispetto alle principali variabili del quadro generale, ma anche le previsioni un po’ troppo ottimistiche sul PIL e la crescita dell’economia italiana. 

A seguito della mancata validazione del quadro macro economico programmatico da parte dell’Ufficio parlamentare di bilancio il Governo ritiene opportuno confermare le previsioni contenute nella NaDef.

Ha confermato il Ministro dell’Economia in audizione alla Camera in seguito alla bocciatura da parte dell’Upb. 

Il vertice di oggi pomeriggio serve per fare chiarezza sulle modalità di modifica: a difese del documento anche i vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che confermano che nella Legge di Bilancio ci saranno tutte le misure previste.

Ormai è questione di pochi giorni visto che la Legge di Bilancio dovrà essere approvata dal consiglio dei Ministri entro il 15 ottobre. 

Ma il Def resta sotto accusa soprattutto circa le previsioni di crescita e le stile relative al deficit: l’ufficio parlamentare di Bilancio ha ritenuto di non convalidare le previsioni nell’ambito del quadro programmatico e ha valutato troppo ottimista la previsione di crescita del PIL reale (1,5%) e di quello nominale (3,1% previsto nel 2019).

 

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