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Crisi di governo, Giuseppe Conte rassegna le dimissioni al Colle

Crisi di governo, Giuseppe Conte rassegna le dimissioni al Colle

La crisi in atto compromette l’azione di questo governo che qui si arresta.

Questa le parole del Presidente del Consiglio di Giuseppe Conte in conclusione del suo intervento in Senato a Palazzo Madama cominciato alle ore 15.

Il premier annuncia quindi che si recherà al Colle per rassegnare le sue dimissioni: l’esperienza del governo M5s-Lega si ferma qui.

Intendo completare questo passaggio istituzionale nel modo più lineare. Ascolterò il dibattito in Aula e al termine andrò dal presidente della Repubblica e rimetterò il mandato nelle sue mani. 

 

Conclude il premier alla fine del suo intervento a Palazzo Madama.

Non abbiamo bisogno di persone e uomini con pieni poteri, ma solo che abbiano cultura istituzionale e senso di responsabilità. Il principio dei pesi e dei contrappesi è fondamentale perché sia garantito l’equilibrio del nostro sistema e siano precluse le vie autoritarie. 

Ha dichiarato il premier che ha sottolineato che “la crisi in atto compromette l’azione di questo governo che qui si arresta”.

Ma il lungo discorso di Conte contiene un intervento duro nei confronti del vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini. 

Caro Matteo non abbiamo bisogno di pieni poteri, ma di senso delle istituzioni. Hai invaso le competenze di altri ministri, che hanno finito per minare l’operato di singoli ministri. hai inclinato la compattezza di governo.

 

Conte aveva anche criticato i tempi della crisi parlando di “opportunismo politico“, accusando il Ministro dell’Interno di aver dimostrato in tante diverse occasioni “scarsa sensibilità istituzionale” e di aver vanificato spesso i successi del governo.

Salvini è stato distratto dai suoi compiti istituzionali. Questa decisione di aprire la crisi è stata annunciata subito dopo aver incassato la fiducia sul dl sicurezza bis, con una coincidenza elettorale che suggerisce opportunismo politico. Le scelte compiute in questi giorni dal ministro dell’Interno rilevano scarsa sensibilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale 

Ha dichiarato Conte.

A prendere la parola, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini che rivendica tutto il suo operato.

Rifarei tutto quello che fatto.  Non ho paura del giudizio degli italiani. In questa Aula ci sono persone libere e persone meno libere. Chi ha paura del giudizio del popolo italiano non è una persona libera. Questo è il sale della democrazia. 

Anche le sue posizioni sull’immigrazione ribadendo che “in Italia si entra solo se si ha il permesso“.

Salvini parla anche della manovra economica e della scenario del futuro dell’Italia.

 

Se questo Governo si è interrotto è anche perché da mesi in commissione e nel Governo c’erano dei signori che continuavano a dire di no. 

 

Dichiara il Ministro dell’Interno ricordando a Conte la sfiducia dei Pentastellati in merito al voto sulla Tav.

Si tagliano i parlamentari e poi si va a votare. 

Conclude Salvini alla fine del suo discorso

 

 

 

 

 

 

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