Sì alla cittadinanza per Ramy perché è come se fosse mio figlio e ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese, ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. Per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare.
Questo il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha commentato il gesto del ragazzino che ha dato l’allarme ai carabinieri dal bus sequestrato a San Donato Milanese pochi giorni fa.
Felici di aver convinto Salvini.
Commentano a ridosso delle dichiarazioni del titolare del Viminale, i ministri Luigi di Maio e Alfonso Bonafede.
A suo carico, a quanto si è saputo, il reato di permanenza irregolare in Italia, una denuncia per rapina nel ’99 e il fatto di aver falsamente attestato di essere un pubblico ufficiale, ma non condanne. I fatti sono stati commessi tra Crema e Cremona e risalgono nel tempo.
Anche il ragazzo Ramy Shehata, è felice e non si aspettava una notizia del genere: esulta anche il padre del ragazzo, Kaled Shehata.
La richiesta della cittadinanza italiana era stata formulata da Ramy Shehata per sé e la propria famiglia, ha spiegato l’avvocato Antonino Ennio Andronico, su mandato dei genitori di Adam El Hamami, il ragazzino che ha avvisato con Ramy i carabinieri durante il sequestro del bus a San Donato Milanese, ma i genitori di Adam chiedono che la cittadinanza sia concessa solo al ragazzo per via del suo comportamento eroico.
Intanto il ministro dell’Interno ha invitato al Viminale 5 ragazzi della scuola Media ‘Vailati’ e 12 carabinieri, coinvolti nel dirottamento del bus, sulla strada Paullese, in zona San Donato Milanese, in provincia di Milano pochi giorni fa.
Sono stati invitati Adam e Ramy, che hanno nascosto il telefonino al terrorista e hanno chiamato di carabinieri, Aurora, che è stata presa in ostaggio; Fabio, che ha parlato con il terrorista, Nicolò, che si è offerto come ostaggio.
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