Crollano le vendite al dettaglio rilevate nel settembre 2011. Non è una novità ed una flessione era attesa visto il lungo periodo di crisi che attanaglia l’Italia e l’Europa tutta, per essere specifici gli indici hanno segnato un calo dello 0,4% rispetto ad agosto dello stesso anno. I dati sono stati raccolti ed analizzati dall’Istat, Istituto Nazionale di Ricerca, sono stati sottolineati anche nel punto in cui si indica che nello stesso mese del 2010 il calo dell’indice grezzo era invece dell’1,6%.
L’istituto di statistica ha rilevato nella media del trimestre luglio-settembre del 2011 che l’indice delle vendite al dettaglio è diminuito dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti, con un picco dello 0,2% rispetto all’agosto 2011, mentre il dato inerente la compravendite dei prodotti non alimentari: arrivati fino allo 0,4%. Rispetto invece al 2010 i prodotti alimentari hanno incassato un aumento dello 0,7%, mentre quelle di prodotti non alimentari crolla del 2,5%. L’indice grezzo scende rispetto ad un anno fa’ dello 0,7%.
Cosa significa questo guazzabuglio di percentuali e dati? In sostanza gli italiani, come spesso capita in tempo di crisi, si comportano responsabilmente e piuttosto che spendere meno e basta tendono a spendere in maniera più oculata ed intelligente. Si spende meno nei generi non necessari, meno in ricariche telefoniche, in tecnologia, in cose insomma che posso aspettare di comprare quando avranno qualche risparmio, mentre non rinunciano ed anzi si concedono perfino qualche lusso per quei beni di prima necessità come i vestiti ed i prodotti alimentari.
Il dato annunciato riguarda come al solito la piccola e media distribuzione, ossia quella che rifornisce negozi e singoli magazzini delle cittadine, è quella che registra la diminuzione delle vendite più significativa (ben il 2,8% in meno), in particolare per quelle imprese che operano su piccole superfici e che quindi hanno una produzione e vendita più localizzata: insomma il colpo è particolarmente duro per le medie imprese sul territorio nazionale. Addirittura in aumento le vendite delle grandi aziende che riforniscono i centri commerciali, che a quanto pare sono il posto a cui si rivolgono gli italiani in difficoltà durante la crisi.