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Bocciato ingiustamente alla maturità, viene risarcito di 5mila euro

Bocciato ingiustamente alla maturità, viene risarcito di 5mila euro

Una sentenza “storica”. Difatti, già c’erano state bocciature revocate dal Tribunale Amministrativo Regionale, ma mai si erano visti addirittura dei risarcimenti. Il Tar della Toscana ha deciso, infatti, che il Ministero dell’istruzione dovrà risarcire con la somma di 5000 euro uno studente che nel 2004 era stato ingiustamente bocciato.

L’ex studente, del liceo artistico statale Leon Battista Alberti di Firenze  fu bocciato all’esame di maturità nel 2004, dopodichè era stato costretto a ripetere l’anno perso passando a una scuola privata. La disputa è nata non per gli scritti, ma per la prova orale sostenuta dal ragazzo. Difatti, fu interrogato solamente in alcune materie: italiano, storia e anatomia artistica. Secondo i commissari non raggiunse la sufficienza. La votazione finale fu un deludente 52 punti su 100. Furono tralasciate tutte le altre discipline, che tra l’altro sono state ritenute dai giudici anche le più caratterizzanti il suo corso di studi: figura disegnata, ornato disegnato, figura modellata, ornato modellato, disegno geometrico, architettura, prospettiva, storia dell’arte.

Il ragazzo però non si è dato per vinto ed è ricorso alle autorità competenti, visto che non era stato interrogato in tutte le materie dell’ultimo anno contrariamente da quanto prevede  l’ordinanza ministeriale 35 dell’8 aprile 2003: “Il colloquio, nel rispetto della sua natura pluridisciplinare, non può considerarsi interamente risolto se non si sia svolto secondo tutte le fasi sopra indicate e se non abbia interessato le diverse discipline, anche raggruppate per aree disciplinari”.

Una prima vittoria l’aveva già ottenuta nel 2006 con l’annullamento della bocciatura. Il Tar decise che lo svolgimento parziale della prova avesse precluso al ragazzo l’esito positivo dell’esame. Ma intanto, lo studente aveva perso l’anno e si era iscritto ad una scuola privata per recuperarlo.

I danni subiti, non solo emotivi quindi ma anche economici, lo hanno spinto a chiedere al Miur anche i danni oltre l’annullamento della bocciatura. Richiesta accettata, e doppia vittoria per il ragazzo. Difatti, il Tar, ha condannato il Ministero dell’Istruzione al risarcimento dei danni subiti, quantificati in 5 mila euro. Una cifra che secondo le analisi del Tribunale Amministrativo  è il corrispettivo del corso di studi che lo studente ha dovuto ripetere, a cui vanno aggiunti le spese legali. Per quanto riguardo invece i danni emotivi per l’anno perso, il Tribunale non ha emesso nessuna sentenza.

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