Hanno un’età compresa fra i 28 e i 39 anni, sono preparati e forti di esperienze pregresse in politica: sono la risposta di Pier Luigi Bersani al “rottamatore” Matteo Renzi, che lo accusa di circondarsi di “dinosauri”.
“Sono capaci e esperti, perfettamente in grado di guidare una macchina complessa”, ha detto di loro il leader del Partito Democratico presentando con visibile orgoglio il proprio comitato elettorale alla Casa internazionale delle donne.
Roberto Speranza, 33 anni, sarà il coordinatore del comitato: è laureato in scienze politiche e ha inaugurato la carriera diventando presidente della Sinistra Giovanile, poi assessore a Potenza, e infine segretario regionale della Basilicata.
Il programmista regista Tommaso Giuntella, attualmente consigliere municipale a Roma, con i suoi 28 anni è il più giovane: a lui spetterà il compito di rinsaldare i rapporti tra partito e società civile e ha già annunciato che punterà molto sul web, che non considera un semplice mezzo di comunicazione unidirezionale, ma “un ambiente di dialogo”.
La portavoce del comitato elettorale sarà invece Alessandra Moretti, avvocato trentanovenne, assessore all’istruzione e vicesindaco di Vicenza, già apparsa in tv diverse volte, in particolare in una puntata di Ballarò. All’interno del partito, fa parte del movimento dei “giovani turchi”, che sostenendo Bersani puntano al rinnovamento piuttosto che alla “rottamazione” invocata da Renzi.
Intervistata dal Corriere della sera, a proposito del collega ha dichiarato:
”Renzi è una risorsa importante per il partito. Noi e Renzi lavoriamo insieme, abbiamo gli stessi obiettivi. Le primarie servono a rafforzare la politica e io apprezzo molto che ci mette la faccia. A Matteo mi sento di dire che il rinnovamento si fa soprattutto negli organismi del partito. Il Pd, da quando c’e’ Bersani, ha dei segretari regionali giovanissimi”.
Affidando a Speranza, Giuntella e Moretti la gestione dell’intera campagna elettorale per le primarie, Bersani sa di aver dato loro una grande responsabilità, in quanto dovranno provvedere alla promozione e al coordinamento dei comitati in tutta Italia, organizzare i volontari, gestire la raccolta fondi e il rapporto con gli elettori, ma il leader del Pd è convinto di aver scelto la squadra giusta.
“Nonostante abbia chiesto la deroga per fare le primarie aperte – ha spiegato Bersani – resta il fatto che resto il segretario del Pd ed ho doveri verso il Pd che ha doveri verso l’Italia. Per questo, durante le primarie, sarò molto impegnato a fare il segretario, può darsi che combatterò con le mani legate ma credo che sia giusto”.