Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Berlusconi shock: “Le tangenti si pagano, no ai moralismi”

Berlusconi shock: “Le tangenti si pagano, no ai moralismi”

Lo scandalo delle tangenti non preoccupa l’ex premier Silvio Berlusconi, che oggi, commentando ad Agorà le accuse di corruzione al presidente di Finmeccanica, ha espresso piuttosto perplessità nei confronti di chi se ne senta indignato.

“Quando grandi gruppi come Eni, Enel o Finmeccanica – ha spiegato il leader del Pdl in tv – trattano con Paesi che non sono complete e perfette democrazie ci sono delle condizioni che bisogna accettare per vendere i propri prodotti. Tangenti? Sono commissioni chieste in quei Paesi, le democrazie come la nostra queste cose non le fanno”.

Berlusconi invita quindi a non scandalizzarsi per “moralismi assurdi” poiché, a suo parere, non si tratterebbe di vera e propria corruzione, quanto di “commissioni” in uso negli Stati caratterizzati da democrazie ancora imperfette, come se si trattasse di usanze tollerate cui bisogna adattarsi se si vuole concludere affari.

“Se uno fa questo moralismo – commenta infatti – non fa l’imprenditore a livello globale. Quello delle tangenti è un fenomeno che esiste, non si possono negare le situazioni di necessità se si va trattare nei Paesi del terzo mondo o con qualche regime, e l’India è un paese fuori dalla sfera occidentale”.

Tuttavia le autorità indiane hanno congelato l’ordine degli elicotteri ottenuto presumibilmente dietro tangente, e procederanno alle opportune verifiche.

Ma Berlusconi è ormai lanciato e a questo punto scatta la polemica di  nei confronti della magistratura, colpevole, secondo l’ex premier di danneggiare l’Italia negli affari internazionali.

“Questa magistratura ha mostrato un autolesionismo assoluto nei confronti dell’Italia, ora nessuno tratterà più con grandi gruppi come Eni, Enel o Finmeccanica. E’ un masochismo assurdo”.

D’altra parte per l’ex premier la magistratura italiana si macchia anche di un’altra colpa, quella di innescare in campagna elettorale la cosiddetta giustizia ad orologeria, così Berlusconi si ritrova a inglobare nel discorso anche la vicenda giudiziaria in cui è coinvolto l’ex ministro Pdl, Raffaele Fitto, recentemente condannato a 4 anni di reclusione per corruzione e  finanziamento illecito ai partiti.

 

 

 

Lascia un commento