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Beppe Grillo candidato Presidente del Consiglio? Una bufala

Beppe Grillo candidato Presidente del Consiglio? Una bufala

Sono in molti a chiedersi se Beppe Grillo sarà candidato alla presidenza del Consiglio. L’interrogativo è sorto dopo la presentazione delle liste elettorali, compresa quella del Movimento 5 Stelle, e che immediatamente aveva fatto pensare che il comico genovese si fosse contraddetto, avendo sempre dichiarato la sua mancanza di interesse per le cariche elettive. In realtà la contraddizione non c’è, dal momento che la notizia secondo cui Grillo si candiderà a Premier è una bufala.

Questo accade in quanto, la legge elettorale italiana, nel caso specifico la legge Calderoli nota a tutti come Porcellum, non prevede che si indichi un candidato premier per il governo. Il capo del Governo, infatti, è indicato dal Presidente della Repubblica, che lo nomina dopo aver preso atto del risultato delle elezioni. Beppe Grillo potrebbe al massimo essere indicato come il capo della sua coalizione, al pari di Silvio Berlusconi capo della coalizione Lega-PdL, sebbene non si possa formalmente parlare di candidati premier ufficiali. Formalmente, ribadiamo, dal momento che il capo della coalizione è, nei fatti, la personalità politica che nel corso delle consultazioni viene indicato dalle forze politiche come candidato alla presidenza del Consiglio. Questo quanto si legge, infatti, nel Porcellum, che mette in evidenza quella che poi, nei fatti, è solo una sfasatura del tutto formale e non pratica, sebbene molto importante :

 Contestualmente al deposito del contrassegno di cui all’articolo 14, i partiti o i gruppi politici organizzati che si candidano a governare depositano il programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come capo della forza politica. I partiti o i gruppi politici organizzati tra loro collegati in coalizione che si candidano a governare depositano un unico programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come unico capo della coalizione. Restano ferme le prerogative spettanti al Presidente della Repubblica previste dall’articolo 92, secondo comma, della Costituzione.

 

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