È morta durante una vacanza nelle Filippine la piccola Gaia Trimarchi, la bambina romana di 7 anni che si trovava con mamma in vacanza: la piccola è morta dopo essere venuta a contatto con una medusa durante un bagno in mare. Letale, è stato il contatto con la medusa vespa, la più pericolosa delle specie il cui contatto può causare spasmi, paralisi, arresto cardiocircolatorio ed il decesso nell’arco di pochi minuti. Sarebbe stato necessario agire e intervenire subito con l’aceto per neutralizzare il veleno, ma così non è stato.
L’estate poi rappresenta il momento peggiore per gli avvelenamenti, fra mare e montagna: nel corso della stagione pizzichi, morsi di insetti e pesci sono episodi che diventano via via più frequenti in estate piuttosto che nel corso di altre stagioni ed è importante gestire con attenzione l’avvelenamento. I consigli per gestire al meglio la situazione, arrivano via Ansa da Paolo Maurizio Soave, esperto del Centro Antiveleni del Policlinico Irccs Agostino Gemelli di Roma.
MARE: in caso di puntura di animali marini tra cui meduse e tracine è bene evitare i rimedi tradizionali come ammoniaca e urina, ma è necessario immergere la parte colpita in acqua calda o sabbia calda, visto che il veleno viene disattivato dal calore. Successivamente devono essere usate le pomate cortisoniche ricordando che la pelle non deve essere esposta al sole visto che può macchiarsi. In caso di puntura di una medusa, meglio strofinare la parte colpita con un pezzo di plastica rigida per portare via le vescicole dei tentacoli che restano attaccate”.
MONTAGNA. Attenzione a ragni e scorpioni soprattutto in campagna e montagna, ma anche da api e vespe attirate da cibo e bibite. Le punture non rappresentano un rischio concreto anche se sarebbe necessario cercare di estrarre il pungiglione senza spezzarlo e poi applicare impacchi di acqua fredda o ghiaccio contro il gonfiore e trattamenti locali a base di pomate cortisoniche e antistaminiche. In caso di reazione allergica, meglio contattare subito un medico per la somministrazione di adrenalina”.
Attenzione però alla vipera, l’unico serpente pericoloso che abbiamo in Italia. Sul sito del morso, il veleno provoca subito dolore e gonfiore e può causare reazione sistemica. In questo caso viene somministrato il siero antivipera che potrebbe anche causare shock anafilattico. In attesa dei soccorsi, meglio fare un bendaggio con garze elastiche per comprimere il luogo del morso limitando altrove il passaggio del veleno.
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