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Attacco hacker, i consigli della Polizia su come difendersi

Attacco hacker, i consigli della Polizia su come difendersi

Dopo il massiccio attacco hacker che ha interessato oltre 100 paesi e 130mila sistema solo pochi giorni fa, la Polizia di Stato italiana ha diramato una serie di dritte e si consigli per potersi difendere dagli attacchi informatici.

Sul sito istituzionale www.poliziadistato.it, ma anche sulle piattaforme Twitter, Instagram e Facebook, la Polizia ha reso noti una serie di consigli quanto meno per contenere i rischi evitando ulteriori problematiche.

Sembra che in Italia non ci siano stati particolari problemi, ma in ogni caso viene anche spiegato che cosa fare di lunedì quando, tornato in ufficio, si è di nuovo alle prese con il pc. Come capire se ha subìto qualche danno e come evitare di perdere i dati?

Ecco i consigli degli specialisti della Polizia postale:

 

1) le vittime ricevono il malware via rete (non si hanno al momento evidenze di mail vettore dell’infezione).

 

2) Il malware si installa infatti nella macchina “vittima” sfruttando il noto bug EternalBlue e deposita l’eseguibile mssecsvc.exe nella directory di sistema C:\windows.

 

3) Si installa quindi come servizio e procede ad eseguire due attività parallele utilizzando diversi eseguibili.

 

4) La prima attività consiste nel cifrare determinate tipologie di file come da link; https://gist.github.com/rain-1/989428fa5504f378b993ee6efbc0b168.

 

5) La seconda provvede a propagare il malware sulla eventuale LAN presente sfruttando la vulnerabilità suddetta del protocollo SMB con le porte TCP 445 e 139. Questa seconda componente inoltre effettua scansioni in rete alla ricerca di nuovi target da infettare via SMB porta 445.

 

6) Funziona in Ring 0, quindi potenzialmente foriero di maggiori danni di quanti fatti con la sola attività di cifratura. Non è ancora noto se è anche installato la backdoor DoublePulsar o altro.

Stranamente, il codice sorgente contiene una richiesta Open_Internet (non proxy aware) verso un sito pubblico che, se raggiunto, blocca la seconda attività, quella di diffusione sulla rete.

 

Non si escludono ulteriori problematiche legate alla propagazione di un’ulteriore versione di “WannaCry” 2.0, ovvero al riavvio delle macchine per la giornata di domani, inizio della settimana lavorativa.

 

Pertanto per difendersi dall’attacco, oltre ad eseguire affidabili backup al fine di  ripristinare facilmente i sistemi interessati in caso di cifratura da parte di WannaCry,  si consiglia  quanto prima di:

 

Lato client

– eseguire l’aggiornamento della protezione per sistemi Microsoft Windows pubblicato con bollettino di sicurezza MS17-010 del 14 marzo 2017;

–  aggiornare software antivirus:

–  disabilitare dove possibile e ritenuto opportuno i seguenti servizi: Server Message     Block (SMB) e Remote Desktop Protocol (RDP);

–  il ransomware si propaga anche tramite phishing pertanto non aprire link/allegati  provenienti da email sospette;

– il ransomware attacca sia share di rete che backup su cloud, quindi per chi non l’avesse ancora fatto aggiornare la copia del backup e tenere i dati sensibili isolati.

 

Lato sicurezza perimetrale

– eseguire gli aggiornamenti di sicurezza degli apparati di rete preposti al rilevamento  delle istruzioni (IPS/IDS);

– dove possibile e ritenuto opportuno  bloccare tutto il traffico in entrata su protocolli:  Server Message Block (SMB) e Remote Desktop Protocol (RDP).

 

La lista degli indicatori è reperibile sul sito www.commissariatodips.it

 

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