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Antartide, i russi cercano i resti di Hitler nei pressi del lago Vostok

Antartide, i russi cercano i resti di Hitler nei pressi del lago Vostok

Come sappiamo, correva l’anno 1945 quando le armate tedesche cercavano invano di fermare l’avanzata degli alleati e le truppe sovietiche giungevano nel centro di Berlino. La Seconda Guerra mondiale volgeva al termine. Voci ufficiali hanno sempre riportato la notizia secondo la quale il Fuhrer, Adolf Hitler, si sarebbe pertanto suicidato il 30 aprile del 1945 insieme alla sua storica amante Eva Braun (conosciuta come assistente del suo fotografo personale Heinrich Hoffmann) sposata il giorno prima della loro morte. Questa però non potrebbe essere la verità dei fatti accaduti. A stravolgere dati ed eventi considerati per decenni certi arriva una notizia dalla Russia, secondo cui il corpo di Adolf Hitler potrebbe essere seppellito sotto i ghiacci dell’Antartide. L’ipotesi, riportata dal tabloid tedesco Build, dà voce alla tesi dell’agenzia di stampa russa Ria Novosti che racconta che i resti del Fuhrer, sarebbero stati portati di nascosto dai nazisti con il sottomarino U-977 in un bunker segreto nell’Antartide in modo da poter effettuare esperimenti sulla clonazione umana. Il bunker si troverebbe nei pressi del lago subglaciale di Vostok, situato da milioni di anni a 4 mila metri di profondità e raggiunto in questi giorni da un team di scienziati russi grazie a trivellazioni che durano ormai da più di 30 anni.

“Il fatto che dopo 30 anni di trivellazioni ai ricercatori russi sia riuscito di raggiungere il lago di Vostok sembra molto più vicino alla realtà delle indiscrezioni sul corpo del dittatore” riferisce Build. Come ricorda il tabloid Gli storici “sono concordi nel ritenere che i resti di Hitler siano stati disseppelliti dai sovietici, che li avrebbero identificati dall’impronta dei denti”.

Nel frattempo, dall’Accademia delle Scienze russe, fanno sapere che i primi campioni raccolti al lago Vostok sono già in viaggio verso Mosca e Pietroburgo. “Nessuno sa cosa troveremo. Ma escludiamo la presenza di virus sconosciuti che a quelle temperature non sopravviverebbero” riferisce Nina Zaitseva, capo specialista della Divisione Scienze Terrestri.

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