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Giorno della memoria 2013, l’Italia ricorda le vittime dell’Olocausto

Giorno della memoria 2013, l’Italia ricorda le vittime dell’Olocausto

Era il 27 gennaio del 1945 quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, dirette a Berlino per sferrare l’offensiva finale al regime nazista, giunsero ad  Auschwitz e scoprirono l’orrore dei campi di concentramento, dove veniva perpetrato l’annientamento dell’individualità umana e lo sterminio del popolo ebraico. Altre strutture naziste erano già state espugnate in precedenza, ma questa era la prima volta che i sovietici incontravano dei superstiti e ascoltavano le terribili testimonianze che confermavano il genocidio, per questo motivo tale data fu scelta dall’Onu per ricordare per sempre le atrocità che l’uomo è arrivato a concepire contro i propri stessi simili.

 

Dal 2000 ogni anno in questo giorno l’Italia e il resto del mondo si fermano per riflettere e riportare alla memoria le vittime della Shoah, lo sterminio pianificato di oltre 5 milioni di Ebrei, i due terzi dell’intera popolazione ebraica presente in Europa. Ma il termine Olocausto si riferisce per estensione anche ad altri gruppi di persone ritenute “indesiderabili” e minoranze etniche e religiose, come gli oppositori politici, i Rom, i Sinti, gli omosessuali e coloro che erano affetti da disabilità.

 

Tante le iniziative italiane per il Giorno della memoria: da Firenze parte il “treno della memoria” diretto ad Auschwitz, mentre al binario 21 della Stazione centrale di Milano avrà luogo l’inaugurazione del Memoriale della Shoah e a Roma è previsto un incontro incentrato sul tema del razzismo. Ogni città ha scelto di ricordare i drammatici eventi con celebrazioni, incontri e conferenze, perché tutti i cittadini italiani sentano l’importanza di questo giorno.

 

Proprio ieri la Cancelliera tedesca Angela Merkel, in occasione dell’80° anniversario dell’arrivo al potere di Adolf Hitler e alla vigilia del Giorno della memoria, ha ribadito le responsabilità della Germania per quanto accaduto.

“Naturalmente – si legge in un podcast pubblicato sul suo sito web – abbiamo una responsabilità permanente per i crimini del nazionalsocialismo, per le vittime della seconda guerra mondiale e, anzitutto, anche per l’Olocausto“.

La Germania, spiega ancora la Cancelliera tedesca, non può e non vuole dimenticare: la Shoah deve restare un monito per le generazioni future perché non si ripeta mai più un orrore simile.

Dobbiamo dire chiaramente – ha aggiunto la Merkel – generazione dopo generazione, e dobbiamo dirlo ancora una volta: con coraggio, il coraggio civile, ognuno, individualmente, può impedire che il razzismo e l’antisemitismo abbiano alcuna possibilità. Noi affrontiamo la nostra storia, non occultiamo niente, non respingiamo niente. Dobbiamo confrontarci con questo per assicurarci di essere in futuro un partner buono e degno di fede, come del resto lo siamo già oggi, fortunatamente”.

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