Le aziende, per gestire al meglio il proprio flusso di cassa, hanno molto spesso bisogno di liquidità immediata da utilizzare per le spese ordinarie, la crescita o le emergenze. Questa deriva, tradizionalmente, dai crediti bancari, i quali tendono a essere scarsamente accessibili per le PMI.
Sono proprio queste ultime le principali – ma certo non uniche – beneficiarie del cosiddetto invoice trading, ossia di quello strumento che consente di cedere, tramite piattaforme digitali abilitate, le fatture non scadute, e di ottenerne il pagamento immediato. Simile, sotto alcuni aspetti, al factoring, presenta però, rispetto a questo, alcune differenze che possono risultare vantaggiose per determinate imprese, come la possibilità di cedere singole fatture anziché tutti i crediti commerciali.
Invoice trading: i dati di Italia Fintech
Secondo quanto emerso da un Position Paper redatto da Italia Fintech, il mercato dell’invoice trading è in forte sviluppo, tanto da essere riuscito a far registrare “un tasso di crescita medio annuo superiore al 40%”. I dati hanno inoltre dimostrato l’importante ruolo svolto da questa soluzione nel convogliare il credito verso PMI e microimprese, ossia quel segmento del tessuto imprenditoriale italiano per il quale i crediti tradizionali risultano spesso di difficile accesso.
Nello stesso documento trovano posto alcune proposte che potrebbero aiutare la crescita e l’evoluzione di questo strumento, rendendolo ancora più accessibile e utile per le piccole e medie imprese. Tra queste rientrano la creazione di un albo delle piattaforme autorizzate, l’eliminazione delle clausole relative al divieto di cessione dei crediti e l’obbligo di referral per gli intermediari finanziari che rifiutano una richiesta di credito o la accettano solo parzialmente.
Come può aiutare a evitare le insolvenze
Le fatture a lunga scadenza causano non pochi disagi alle aziende in generale, ma in particolare alle microimprese e alle PMI che devono attendere diversi mesi prima di ricevere i pagamenti dai clienti, ma si vedono costrette a pagare subito i propri fornitori.
Ricorrendo all’invoice trading, queste stesse aziende hanno la possibilità di cedere alcuni dei propri crediti, ricevendo, nel giro di pochi giorni, il denaro di cui hanno bisogno per far fronte a tutte le spese ed evitando di diventare insolventi. In genere, le piattaforme dedicate trattengono una piccola percentuale sulla fattura e corrispondono immediatamente un acconto pari a circa il 90% del prezzo totale. La parte restante viene pagata quando il debitore salda la fattura.
Tra gli aspetti più vantaggiosi di questa soluzione, oltre alla grande flessibilità, rientra anche il fatto che la cessione del credito, non essendo un finanziamento, non viene segnalata alla centrale rischi e, di conseguenza, non ha influenza negativa sul merito creditizio.
Invoice trading: pro soluto o pro solvendo
Le aziende che decidono di vendere le fatture ricorrendo all’invoice trading possono scegliere tra due formule: pro soluto e pro solvendo.
La prima, più diffusa, prevede che il rischio di insolvenza da parte del debitore ricada su chi ha rilevato la fattura e libera il cessionario dall’onere della riscossione del credito; la seconda vede invece l’investitore o la piattaforma fungere da semplici finanziatori e lascia l’obbligo di riscossione del credito all’imprenditore.