Dopo tre giorni di “sciopero” l’enciclopedia online più famosa del mondo, nella sua versione italiana, riapre il battenti ai sui utenti che numerosissimi hanno partecipato alle iniziative per il suo “salvataggio” dalla censura.
I gestori del sito hanno rilasciato il seguente comunicato: “il 4, 5 e 6 ottobre gli utenti di Wikipedia in lingua italiana hanno ritenuto necessario oscurare le voci dell’enciclopedia per sottolineare che un disegno di legge in fase di approvazione della Camera potrebbe minare alla base la neutralità di Wikipedia. Sono stati proposti degli emendamenti, ma le modifiche al decreto non sono ancora state approvate in via definitiva. Non sappiamo, quindi, se sia ormai scongiurato questo panorama, che vanificherebbe gran parte del lavoro fatto su Wikipedia. Grazie a chi ha supportato la nostra iniziativa, tesa esclusivamente alla salvaguardia di un sapere libero e neutrale. “
Molti utenti hanno giurato che tre giorni di astinenza da Wikipedia sono un’eternità e quindi l’iniziativa ha sensibilizzato milioni di persone sul problema della libertà di informazione; infatti il comma 29 come è stato concepito permetterebbe a chiunque ritiene diffamatori dei contenuti da un sito web di obbligare a rettificare il sito stesso (anche i blog) senza prima consultare un giudice o comunque una terza parte in causa neutrale entro 48 ore.
Secondo molti insomma una legge bavaglio. Tantissimi quelli che hanno partecipato all’iniziativa su Facebook per salvare Wikipedia che hanno confermato la forte contrarietà della rete a questa norma. Dopotutto il web si è recente mobilitato contro altri attacchi alla libertà di informazione, come è accaduto nel ben più controverso caso “Vasco vs Nonciclopedia“. In parlamento nel frattempo le opposizioni osteggiano il provvedimento, mentre il Pdl fa orecchie da mercante e prosegue per la sua strada.
Per adesso Wikipedia riapre i battenti per la felicità dei suoi fan ed appassionati lettori, che spesso ne fanno un uso più che quotidiano, speriamo quindi che il black out di questi tre giorni non si ripeta in via definitiva…