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Veltroni lascia il Parlamento

Veltroni lascia il Parlamento

Walter Veltroni – ex segretario del PD, ospite della trasmissione “Che Tempo Che Fa” condotta da Fabio Fazio – ha annunciato che non intende ricandidarsi alle elezioni politiche, ma che non si tratta di un addio alla politica che continuerà a fare “in altre forme“. Il candidato alle primarie, Matteo Renzi, aveva già chiesto l’esclusione dalle liste della vecchia classe dirigente del partito, ma Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema non sembrano intenzionati a farsi da parte:

Guardate… ne avevamo perfino parlato, io e Bersani, un paio di mesi fa. Gli avevo detto: “Ragioniamo, troviamo un modo per un mio impegno diverso. Del resto, lavoro già tantissimo… lo sai. Un appuntamento dietro l’altro, spesso all’estero: valutiamo assieme l’ipotesi che io non mi ricandidi al Parlamento”. Ma ora no, così… per quanto mi riguarda, no. Poi, naturalmente, parlerà il partito…“.

Aveva dichiarato, pochi giorni fa, D’Alema in un’intervista a La Stampa. L’ex sindaco di Roma, su RaiTre, ha spiegato che non si possono rottamare “le persone, le idee, le storie, i valori e le fatiche che ciascuno ha compiuto” e che, anzi, la “vecchia generazione” ha vinto e ha perso – “perché si vince o si perde” – ma ha portato al Governo una sinistra, a suo parere, unita che “ha consentito alla sinistra di vincere e governare in tante Regioni, Province e Comuni“.

Veltroni aveva già parlato con Bersani della sua decisione, nei giorni scorsi: “È una decisione da rispettare, continuerà ad essere protagonista“, ha comunque affermato il segretario, riferendosi a Veltroni. Enrico Letta lo invita a tornare sui suoi passi, mentre Enrico Gasbarra – segretario del PD Lazio – ha dichiarato che è un “messaggio politico che fa riflettere“. Questo, comunque, non vuol dire che l’ex segretario del PD non farà più politica:

Continuerò a farla, a cimentarmi in quello in cui ho sempre creduto, cioè l’impegno civile, la battaglia dei valori sulla legalità. Questo vale per me, non vale per altre persone che è giusto che tornino in Parlamento. Si parla molto di Bindi e D’Alema, ma non si dice che con la rottamazione non entrerebbero persone come Enrico Morando, Pierluigi Castagnetti, Arturo Parisi, persone che fanno del bene al Parlamento“.

Ha dichiarato Veltroni perché, secondo lui, gli “errori” commessi dal PD sono difficili da attribuire ad una generazione, per cui il “cambiamento” andrebbe fatto “con sapienza ed intelligenza e senza l’idea di condurre una guerra“. Siamo, dunque, ancora lontani da un Parlamento pulito – senza pregiudicati, condannati in primo e secondo grado o in attesa di giudizio – e da un massimo di due legislature in politica, che possa permettere un ricambio maggiore e ai giovani di farsi avanti.

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