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Camionista russo compra per errore 79 kalashnikov a 16 dollari

Camionista russo compra per errore 79 kalashnikov a 16 dollari

Lui ha speso circa 500 rubli (ossia 15,81 dollari) per acquistare da un impianto di riciclaggio il legno da usare come combustibile per la sua stufa e passare un inverno al caldo. Prese le sue sessanta cassette, che riteneva piene di legna, ha diretto il suo camion verso il villaggio di Sovkhozny, nella regione a circa 1.300 km a sud est di Mosca di Udmurtia, dove è residente.

Ha quindi scaricato con calma il carico nel magazzino a fianco alla sua abitazione, per poi aprire a sera la prima a sera per attivare la stufa. Il camionista non solo è rimasto al freddo, ma anche piuttosto esterrefatto nel constatare che nella cassa aperta c’era si del legno, ma lucido ed attaccato al metallo che compone il fucile mitragliatore di produzione russa più famosi al mondo: gli Ak 47 (più conosciuti come kalashnikov).

Ovviamente il camionista è andato a controllare anche le altre casse, dove ha trovato altri 78 fucili, insieme a ben 253 cartucce, tutto apparentemente pronto all’uso. Il 57enne ha immediatamente allertato le autorità, che hanno rintracciato il resto del carico di armi, il quale avrebbe dovuto essere destinato al vicino impianto di riciclaggio di Izhmash. I mitragliatori erano stati costruiti durante la guerra fredda ed erano risalenti all’annata 1959-1960, sebbene fossero conservati perfettamente ed ancora potenzialmente letali.

Il vice-premier Dmitry Rogozin, nominato a dicembre dal presidente Medvedev, si è detto molto preoccupato per l’accaduto e poiché sarebbe suo compito supervisionare i prodotti dell’industria bellica russa e la loro diffusione in patria e nel mondo ha fatto decisamente una pessima figura all’inizio del suo mandato (sebbene sia molto probabile che la scomparsa delle armi sia risalente a prima che gli venisse affidato l’attuale incarico).

Una miscela micidiale di negligenza ed incompetenza” sarebbero state le sue taglienti parole per definire la perdita delle armi da parte dell’impianto di riciclaggio di Izhmash, parole che hanno voluto probabilmente sottolineare come eventuali furbetti intenti a vendere armi destinate alla distruzione sotto il suo naso debbano d’ora in poi stare più attenti.

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