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Undicesimo comandamento: inventati un lavoro

Undicesimo comandamento: inventati un lavoro

La situazione è raccapricciante. Lo sappiamo tutti, ormai. Inutile, a questo punto, continuare a lamentarsi. Inutile prendersela con Prodi, Berlusconi e ora persino con Monti, chiamato a tentare di risanare il disastro creato dalle Legislature precedenti. Inutile perdersi in chiacchiere e polemiche sterili. D’accordo: il lavoro non c’è, e comunque non c’è per tutti. È un fatto. La crisi imperversa. Per ora è così. Ci si augura, peraltro, che sia solo una fase temporanea. Tuttavia non illudiamoci oltremodo e restiamo con i piedi per terra: c’è un problema reale e concreto, proviamo a trovare una soluzione. Rapida ed efficace.

Un tempo i nostri padri – i quali, anche in forza del quarto comandamento, venivano onorati (oggi, forse, si onorano un po’ meno) – ci esortavano a trovare un lavoro. Cercare un lavoro significava (e significa a tutt’oggi, chiaramente), in linea generale, provare a mettersi sul mercato, inviare il proprio curriculum a chi si riteneva potere essere interessato al riguardo, inziare eventualmente uno stage, oppure sottoscrivere un contratto a tempo determinato, secondo percorsi che quasi tutti abbiamo più o meno seguito (a meno che, forse, non si erediti un cognome come quello di Martone). La speranza era ovviamente l’indeterminato. Ma, anche sul punto, vale la pena soprassedere, visto che il tema è – come dire – oggetto di una ferocissima diatriba.

Ora, varrebbe la pena chiamare di nuovo Mosè sul Monte Sinai (Monti sul Monte si sentirebbe più a suo agio?) affinché venga pronunciato l’undicesimo comandamento: inventati un lavoro! È il comandamento della generazione del ventunesimo secolo. Dopo qualche anno dobbiamo rinnovarci e perché non aggiungere un’altra norma a quelle dieci che oggi, peraltro, sono poco considerate, persino dai politici medesimi? Dopo la seguente prescrizione: ‘Non rubare’, che tutti rispettano senza ombra di dubbio, basta chiederlo a Luigi Lusi, per esempio, il quale, come è noto, ha accolto il principio in esame con passione e devozione, si potrebbe aggiungere alle Leggi per eccellenza il diritto e il dovere di inventarsi un lavoro.

Inventare significa trovare con l’immaginazione e l’ingegno. Creare ex novo. Pensare a un’idea. Credere in un progetto e, da qui, costruirsi il progetto stesso, come se fosse un’opera d’arte. Bisogna impiegare la testa. Usarla, in tutti i modi possibili. Volare ma con i piedi per terra. Mario Monti, per esempio, ha modificato la normativa sul capitale sociale per le Società a responsabilità limitata. E non solo. Informiamoci. Se il lavoro non c’è, noi ce lo inventiamo. Dio, o i nostri padri, se vogliamo, ci hanno regalato un dono preziosissimo: il cervello. Sfruttiamolo. Non è semplice, ma possiamo farcela.

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